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Covid-19, oggi Cdm discute nuovo decreto: aperture forse da metà aprile

In base all'andamento della pandemia tra il 15 e il 20 aprile bar e ristoranti potrebbero tornare aperti a pranzo nelle zone a basso rischio contagio, i rigoristi però freno. "Non illudere cittadini".

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La pandemia da Covid-19 continua ad avanzare, e in Italia anche per il mese di aprile rimaranno forti restrizioni alle libertà personali. In queste ore si riunirà il Consiglio dei Ministri, che dovrà varare, forse già entro il pomeriggio, il nuovo decreto che sarà in vigore il 7 aprile. Il 6 aprile scade infatti il precedente decreto che regola le vacanze pasquali. Tra una settimana le novità comunque dovrebbero essere poche. Fonti di Governo fanno sapere che il dibattito è ancora aperto, e si sta cercando una mediazione su temi delicati, come quello delle riparture. I rigoristi premono che non ci siano delle riaperture affrettate e proseguono sulla linea della prudenza, mentre il centrodestra chiede che già nel decreto in vigore dal 7 aprile venga inserita una clausola che consenta ad alcune attività economiche di ripartire se i dati del contagio lo permetteranno. Questo però potrebbe avvenire se non dal 15 o 20 parile. L'ala rigorista annuncia di non "illudere" i cittadini, in quanto bisognerà vedere come evolverà la pandemia. 

Nelle scorse ore il Ministro della Salute, Roberto Speranza, è intervenuto per colmare una sorta di vuoto legislativo che si era venuto a creare per quanto riguarda gli spostamenti per le vacanze di Pasqua. Come è noto, non è consentito spostarsi per raggiungere per motivi di vacanza un'altra regione o zona italiana (anche perché sono vietati gli spostamenti in quanto l'Italia sarà zona rossa), ma è consentito andare all'estero. Per questo il Ministro ha introdotto la regola che chiunque decida di trascorrere un periodo di ferie pasquali in un altro Paese, anche europeo, al ritorno dovrà fare una quarantena di 5 giorni e risultare negativo ad un doppio tampone. Tale ordinanza è valida fino al 6 aprile. Il decreto in vigore dal 7 aprile dovrebbe confermare il coprifuoco dalle 22:00 alle 5:00 del mattino. Il legislatore interverrà anche sull'obbligo vaccinale per il personale sanitario e per chi lavora anche negli studi privati. La norma dovrebbe introdurre la sospensione dello stipendio per le persone che svolgono professioni sanitarie o che siano dipendenti di esse, pena la sospensione dello stipendio fino alla fine della pandemia, oppure fin quando non si registrerà un netto calo dei contagi. A quel punto la sanzione verrà revocata. 

Per tutto il mese di aprile non ci saranno ancora le zone gialle, così come già annunciato negli scorsi giorni dal Premier Mario Draghi. Sarà ancora un'Italia in rosso e arancione. Per quanto riguarda le scuole si tornerà in presenza anche nelle zone rosse fino alla prima media, mentre in quelle arancioni saranno in classe gli alunni fino alla terza media e quelli delle superiori, ma al 50%. E potrebbe essere anche prevista l'indicazione che impedisce alle Regioni di emanare misure più restrittive e chiudere le scuole.

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