Dopo le anticipazioni sul Corriere della Sera del libro di Alan Friedman in cui si parla del ruolo avuto da Giorgio Napolitano nell'avvicendamento tra Berlusconi e Monti a palazzo Chigi nell'autunno 2011, Forza Italia insorge e chiede a gran voce al Capo dello Stato di dare "urgenti chiarimenti e convincenti spiegazioni". Una dura presa di posizione che spinge alcuni degli azzurri anche ad ipotizzare un'asse con il Movimento Cinque Stelle nella richiesta di impeachment al Capo dello Stato. Le accuse al Quirinale di aver giocato un ruolo da 'regista' nella caduta del governo Berlusconi sono rispedite al mittente dal diretto interessato che, in una lettera al Corriere, boccia le ricostruzioni di Friedman: "L'interpretazione che si pretende di darne in termini di 'complotto' è fumo, soltanto fumo", replica Napolitano che aggiunge: "tutti dovrebbero ricordare circa i fatti reali che costituiscono la sostanza della storia di un anno tormentato". A difendere il Capo dello Stato ci pensa il premier Enrico Letta che in una dura nota punta il dito "sulla contemporaneità di queste insinuazioni con il tentativo in corso da tempo da parte del M5S di delegittimare il ruolo di garanzia della Presidenza della Repubblica. A questi attacchi - mette in chiaro il presidente del Consiglio - si deve reagire con fermezza". Sulla stessa linea anche il segretario del Pd Matteo Renzi che bolla come ''inaccettabile l'attacco in queste ore contro il presidente Napolitano". Il leader Dem si sofferma a ricorda come il Capo dello Stato ''agì nell'interesse esclusivo degli italiani". Oltre a Napolitano, scende in campo anche Mario Monti che secondo le accuse del partito del Cavaliere fu complice del 'complotto'. In un'intervista al Tg1, l'ex premier conferma i contatti con il Quirinale: "Mi aveva fatto capire - dice - che che in caso di necessita' dovevo essere disponibile. Ma è assurdo che che venga considerato anomalo che un presidente della Repubblica si assicuri di capire se ci sia un'alternativa se si dovesse porre un problema". Chi non arretra di fronte alla presa di posizione del Capo dello Stato è il Movimento di Beppe Grillo che anzi prosegue nella battaglia. Il comico genovese dall'home page sul suo blog rilancia: "Alla fine, tutti saltarono sul carro dell'impeachment", scrive parlando della levata di scudi di Forza Italia: C'e' voluto - aggiunge - qualcuno che ci mettesse la faccia davvero: forse perché ha una faccia pulita, mentre il clan degli scontenti ruminava nelle segrete stanze per cogitare i soliti oscuri sgambetti". Se Silvio Berlusconi tace, oltre ai capigruppo del suo partito, è tutta Forza Italia a chiedere al Capo dello Stato di fornire delle spiegazioni. "Napolitano non fu un arbitro ma un giocatore", è l'accusa della portavoce degli eurodeputati azzurri di Fi Licia Ronzulli, mentre Luca D'Alessandro accusa il Presidente della Repubblica di essere stato "ubbidiente ai diktat della Merkel". Dura anche Anna Maria Bernini, vice presidente dei senatori: "Finalmente la verità è venuta a galla - accusa - Già nell'estate 2011 erano in atto manovre sotterranee contro la democrazia.
A parlare sono alcune fonti parlamentari della maggioranza che non traggono dal silenzio, almeno quello ufficiale, di entrambe le parti, nessuno spunto che possa evidenziare passi in avanti nella complessa trattativa sul rilancio dell'azione di governo chiesta dallo stesso Matteo Renzi, anche se circondata da un corollario di indiscrezioni politiche sulla reale volontà del segretario dem di voler far continuare l'esperienza dell'Esecutivo guidato da Enrico Letta. Un quadro che porta qualcuno nella maggioranza anche ad ipotizzare un braccio di ferro tra Quirinale, che continuerebbe a chiedere stabilità e continuità , e segretario del Pd. Una ipotesi tutta da verificare visto il riserbo totale che ha circondato l'incontro. Nelle prossime ore, tra martedì e giovedì, è atteso al Colle proprio il presidente del Consiglio, che non molla la presa ma rilancia mettendosi al lavoro per provare a presentare al Capo dello Stato un progetto che dovrebbe proiettare la sua compagine almeno fino all'inizio del prossimo anno. Con un programma definito in più punti. Intanto, Matteo Renzi si prepara ad incontrare i suoi deputati in mattinata per fare il punto della situazione mentre in Aula, alla Camera, nel pomeriggio, cominceranno le votazioni sulla delicata partita della legge elettorale.
Si è conclusa così una delle giornate più convulse del governo Letta, iniziata in maniera difficile per le rivelazioni di Alan Friedman sul ruolo giocato da Napolitano, nella crisi del governo Berlusconi.
Giorgio Napolitano, in una lettera al Corriere, bolla come 'fumo' le rivelazioni riguardo all'estate 2011, negando che sia stato un "complotto" come accusa Forza Italia. "Nessuna difficoltà - scrive il capo dello Stato - a ricordare di aver ricevuto nel mio studio il professor Monti più volte nel corso del 2011 e non solo in estate, conoscendolo da molti anni (già prima che nell'autunno 1994 egli fosse nominato Commissario europeo su designazione del governo Berlusconi) e apprezzando in particolare il suo impegno europeistico che seguii da vicino quando fui deputato al Parlamento di Strasburgo". "Nel corso del così difficile - per l'Italia e per l'Europa - anno 2011, Monti era inoltre un prezioso punto di riferimento per le sue analisi e i suoi commenti di politica economico-finanziaria sulle colonne del Corriere della Sera", spiega ancora Napolitano sottolineando che Monti "appariva allora, e di certo non solo a me, una risorsa da tener presente e, se necessario, da acquisire al governo del Paese".
Lo stesso presidente del Consiglio Enrico Letta è poi intervenuto per difendere il capo dello Stato: "Sul Colle - dice Letta - è in corso un vergognoso tentativo di mistificazione. Il Quirinale si attivò con efficacia per salvare il Paese". E ancora: "Stupisce la contemporaneità di queste insinuazioni con il tentativo in corso da tempo da parte del Movimento 5 Stelle di delegittimare il ruolo di garanzia della Presidenza della Repubblica". "A questi attacchi - si legge in una nota - si deve reagire con fermezza".
Il presidente della Camera Laura Boldrini si è detta "preoccupata" per "il nuovo attacco di queste ore contro il Capo dello Stato e il fondamentale ruolo di garanzia che da anni continua a svolgere". "A Napolitano voglio rinnovare pubblicamente la più sentita solidarietà , che ho già avuto modo di esprimere nell'incontro di oggi pomeriggio al Quirinale", ha dichiarato.