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Catania: il sindaco riceve una busta con proiettile e minacce

Alla base possibile intimidazione per la sua lotta contro parcheggiatori e ambulanti abusivi

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Il sindaco di Catania, Enzo Bianco ha ricevuto una busta, contenente un proiettile e un testo di minacce. Gli elementi, intercettati lo scorso 28 gennaio, sono giunti al Comune di Catania, nel centro meccanografico delle Poste a Pantano d’Arci. La Procura ha aperto un’inchiesta e delegato le indagini alla polizia postale e alla Scientifica, mentre la prefettura ha convocato, per il pomeriggio, una riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica. Bianco, che è già sotto scorta dai tempi delle sue precedenti sindacature degli anni ’90, (poi rafforzata quando divenne ministro dell’Interno), solo pochi mesi fa, aveva chiesto un allentamento dell’apparato di sicurezza attorno alla sua persona, ma, adesso, c’è da capire se, invece, debba essere rafforzato. Sui motivi delle minacce, che le forze dell’ordine ritengono “serie”, ci sono solo ipotesi. Non a caso, negli ultimi mesi, l’amministrazione comunale etnea sta affrontando diversamente le numerose situazioni di abusivismo, che opprimono i cittadini catanesi: dai parcheggiatori abusivi agli ambulanti senza licenza e ai lavavetri dei semafori. Nei giorni scorsi, durante gli imponenti festeggiamenti per la patrona della città S. Agata, erano stati tenuti lontani dai luoghi della festa, i venditori ambulanti di cibo di strada e gli abusivi dal mercato provvisorio, che era stato sistemato nell’area recintata e sorvegliata del porto. La busta, regolarmente affrancata, ma senza mittente, risulta spedita alla fine di gennaio dalla stessa Catania ed era stata individuata dal sistema di controllo radiografico del Centro meccanografico delle Poste.

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