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Analisi tattica - rifinitura Sassuolo

Rifinitura e coperture preventive

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Il match valido per l'anticipo della settima giornata di Serie A, ha visto un Sassuolo in difficoltà nell'attaccare il blocco medio-basso ideato da Gotti per la sua Udinese. Le linee strette del 5-3-2 friulano hanno negato agli emiliani la zona di rifinitura e reso difficoltosa la ricezione negli half spaces. Il Sassuolo dal canto suo è stato forse un po' troppo scolastico, perfetto nella costruzione dal basso ed in fase di sviluppo, inconsistente negli ultimi 25 metri. Roberto De Zerbi nel post-partita ha chiarito come, al netto delle difficoltà di aggredire un undici bravo ad attuare una difesa posizionale praticamente perfetta, con scaglionamenti sempre precisi e grande aggressività, la sua squadra abbia attaccato poco la profondità e mai tenanto la giocata difficile.

Nelle rare volte in cui i neroverdi hanno attaccato la profondità, il movimento non è stato premiato. La slide è esemplificativa in tal senso: la posizione di Boga nell'half space di sinistra attrae Becao fuori dalla linea, lo scatto di Traorè nello spazio lasciato libero dal centrale dell'Udinese non viene servito da Locatelli, che scarica orizzontalmente verso Berardi.

Boga in particolare ha mostrato diversi limiti nel decision making, vanificando diverse potenziali occasioni.

Nella prima slide Caputo attacca la profondità tra Nuytinc e Becao, allungando la difesa friulana . Ferrari effettua una buona conduzione e attrae De Paul, che esce in pressione. Boga invece di effettuare un piccolo movimento ad uscire per ricevere liberamente alle spalle del centrocampista dell'Udinese nell'half space sinistro, va incontro al compagno di squadra. Ferrari non serve immediatamente in verticale il taglio di Caputo, mentre dal canto suo Boga non offre linee di passaggio, è troppo schiacciato, l'azione sfuma. Eloquente il linguaggio del corpo di Ferrari che non sa a chi scaricare la palla.

In questa circostanza Boga fa un buon movimento in profondità per ricevere nell'half space sinistro. Locatelli lo serve in profondità ma il francese ha una postura per ricevere verso l'interno. Nel prosieguo dell'azione l'ala del Sassuolo tenterà infatti di rientrare sul piede forte invece di cercare una combinazione con Traorè, andare all'1vs1 con Becao o puntare direttamente la profondità, sfruttando la differenza di velocità con il centrale bianconero. Nella ripresa De Zerbi ha inserito Defrel e Muldur al posto di Boga e Traorè accentrando Berardi nell'half space destro. Lo scopo era quello di avere due giocatori di maggiore profondità, sfruttare l'ampiezza con un laterale che gioca sul binario ed al contempo avvicinare Berardi agli altri attaccanti, onde usufruire delle sue qualità nelle combinazioni strette palla a terra. La trama non è però cambiata più di tanto e il Sassuolo non è riuscito ad impensierire Musso. Nota positiva il fatto che, pur nelle difficoltà di incidere offensivamente, il Sassuolo non abbia mai realmente patito difensivamente le rapide transizioni dei friulani.  "Se non puoi vincere assicurati di non perdere" diceva Johan Cruijff. La squadra di De Zerbi è riuscita nell'intento grazie al perfetto funzionamento delle marcature preventive. 

Un esempio di corretto funzionamento delle preventive: l'Udinese recupera palla e serve De Paul che viene circondato da tre giocatori, mentre Ferrari chiude la profondità. 

Un pareggio che non lascerà in ogni caso soddisfatto Roberto De Zerbi ma che costituisce un passo importante nel percorso di crescita dei neroverdi. 

 

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