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Carceri dimenticate: agenti aggrediti, rivolte, evasioni e personale sempre più carente

Troppe aggressioni nelle carceri: "Ministro si svegli".

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La situazione sanitaria in Italia ha creato non poche problematiche alle carceri italiane che soffrivano già da prima della carenza degli organici. Con lo scoppio della pandemia, la situazione è diventata sempre più drammatica tra le rivolte di marzo scaturite dallo stop dei colloqui dei detenuti con i familiari e le continue aggressioni nei confronti degli agenti di Polizia Penitenziaria. Sembra ormai chiaro che la situazione è diventata ingestibile mentre il Governo non è ancora riuscito a dare delle risposte concrete. 
Gli istituti penitenziari stanno soffrendo anche di una carenza di personale assai notevole considerato anche il blocco delle procedure concorsuali dovute ai divieti di assembramenti anti-covid. Il concorso per l'arruolamento di 754 allievi agenti pubblicato lo scorso marzo 2019, infatti, non è ancora concluso e molti candidati attendono le visite di seconda istanza mentre il personale operante all'interno degli istituti di pena si trova ogni giorno alle prese con detenuti violenti e privi di mezzi idonei di difesa.  Gli episodi di violenza a cui vanno incotro gli agenti rischiano di diventare "normali" e, il Governo deve dare risposte immediate. 

9 marzo 2020: detenuti protestano nel carcere romano di Rebibbia, contro il decreto del Governo con il quale venivano sospesi i colloqui con i familiari. Per gli stessi fatti, 55 detenuti rischiano il processo.

14 aprile 2020: detenuto di origini siciliane aggredisce a suon di pugni un agente di Polizia Penitenziaria nel carcere di Villa Armea di Sanremo, dove sta scontando una condanna per lesioni e tentato omicidio. L'assistente della Polizia Penitenziaria è stato colpito alle spalle con una scarica di pugni che lo hanno raggiunto anche al volto.

25 maggio 2020: giornata di follia nel carcere di Livorno, dove tre agenti penitenziaria sono stati aggrediti da un detenuto sottoposto al regime di sorveglianza particolare prevista dall'art.14 bis dell'Ordinamento penitenziario. I tre agenti contusi sono dovuti ricorrere alle cure del pronto soccorso.

03 giugno 2020: due detenuti sono evasi dalla casa circondariale di Rebibbia calandosi con una corda dal muro di cinta. Potrebbero aver approfittato dell'assenza della sentinella di turno. A tal proposito il Sappe ha denunciato la carenza di personale e delle problematiche strutturali del carcere romano. 

11 giugno 2020: scoppia rivolta nel carcere di Santa Maria Capua Vetere. Coinvolti otto agenti di Polizia Penitenziaria aggrediti da detenuti ristretti nel reparto Danubio a seguito dei 44 avvisi di garazia notificati dalla Procura agli agenti per presunti pestaggi verificatisi nel carcere casertano. Nel reparto Danubio sono ristretti una cinquantina detenuti con problemi psichici che spesso si sono resi protagonisti di episodi di intemperanza.

03 settembre 2020: un detenuto ha aggredito due agenti di Polizia Penitenziaria nel carcere parmigiano di Burla a seguito di alcune proteste per andare in infermeria. I due agenti hanno avuto tre giorni di prognosi. 

08 settembre 2020: detenuto ristretto in regime di 41-bis ha aggredito un agente di Polizia Penitenziaria impiegnato nel controllo della cella. Il recluso, si sarebbe scagliato sul poliziotto staccandogli il mignolo con un morso e ingoiandolo. Poi, avrebbe gridato: "Vi scanno come i maiali".

15 settembre 2020: ancora aggressioni nei confronti degli agenti di Polizia Penitenziaria da parte di detenuti facironosi verificatisi negli istituti penitenziari di Aversa e Benevento. Ad intervenire è il consigliere regionale della Campania Giampiero Zinzi: "Lo denunciamo da mesi. La situazione nelle carceri della Campania è diventata insostenibile. Servono nuove assunzioni. Serve un serio piano di edilizia carceraria per affrontare il problema del sovraffollamento delle strutture", ha spiegato. 

17 settembre 2020: nuova aggressione nei confronti di un agenti del carcere di Biella. Un detenuto, senza alcun motivo ha malmenato un agente che è stato soccorso prontamente da altri colleghi, fermando l'ira del recluso.

17 settembre 2020: detenuto ferisce un agente di Polizia Penitenziaria e scappa dal tribunale ammanettato. L'episodio si è verificato a Firenze, dove il detenuto arrestato per tentato omicidio è stato tradotto nell'aula di giustizia e ha aggredito l'assistente capo che lo scortava colpendolo al volto. Ora è latitante.


Sono solo alcuni degli episodi di violenza che si verificano all'interno degli istitui penitenziari e a cui si dovranno trovare risposte immediate da parte di un ministro della Giustizia ancora assente nonostante il continuo pressing delle organizzazioni sindacali che ogni giorno sono in prima linea per scongiurare l'escalation di aggressioni. Il Ministro della Giustizia dovrebbe svegliarsi e pensare al 'suo' Corpo di Polizia. Servono più assunzioni e i candidati del concorso 2019 sono pronti ad espletare la seconda fase concorsuale. "Si proceda con lo scorrimento della graduatoria degli idonei ai quiz e lo sblocco dell'aliquota militare. La Polizia Penitenziaria non può più subire", dicono i ragazzi. 

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