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Finanziamento ai partiti: tutte chiacchiere, zero fatti

Ncd in piazza a raccogliere firme, ma si tiene stretto i fondi già intascati

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Lo striscione "Stop al finanziamento pubblico dei partiti" con lo sfondo di un grande tricolore è stato esposto oggi a Roma a Largo Goldoni. All'iniziativa promossa dal Vicepresidente del Parlamento europeo Roberta Angelilli e dai giovani del Nuovo Centrodestra, ha partecipato il senatore Andrea Augello.

"Oggi - si legge in un comunicato - siamo in piazza per sostenere le proposte presentate dal NCD al Senato per l'eliminazione immediata del finanziamento pubblico ai partiti: 1) taglio a decorrere dall'anno in corso dei contributi elettorali a tutti i partiti, senza ulteriori dilazioni, 2) abolizione dall'esenzione del pagamento dell'IMU per gli immobili dei partiti, 3) abolizione delle agevolazioni per le scuole di formazione dei partiti. Con questi tre emendamenti verrebbe modificato il decreto che attualmente prevede la dilazione addirittura in 4 anni del taglio del finanziamento pubblico ai partiti. L'approvazione degli emendamenti del NCD con lo stop immediato del finanziamento pubblico ai partiti comporterebbe un immediato taglio di almeno 90 milioni di euro, risorse preziose che devono ritornare nella disponibilità deicittadini ed essere destinate per le priorità del territorio e delle famiglie", ha dichiarato Angelillli. La mobilitazione andrà avanti nelle prossime settimane con raccolta di firme su tutto il territorio nazionale".

Ovvia la domanda all'onorevole Angelilli, contattata da questa redazione: "Non crede che la sua battaglia contro il finanziamento pubblico sarebbe più credibile che il suo partito restituisse i soldi già intascati?".

Il Ncd non ha avuto ancora alcun rimborso elettorale semplicemente perché non ha preso parte ad alcuna competizione, ma ha incassato i fondi pubblici in quanto parte del Pdl fino a ieri. Cambiano le sigle, ma gli attori, i politici, restano quelli. E pure i soldi. La domanda dunque è del tutto legittima e pertinente, ma l'onorevole Angelilli, forse messa in difficoltà, non ha voluto o potuto rispondere. Ne prendiamo atto.

Quando un giornalista pone una domanda ad un politico, non è seplicemente il dialogo tra due persone, ma è l'opinione pubblica che attraverso la stampa chiede spiegazioni ai propri eletti. Un politico, soprattutto se di rango come la vicepresidente del parlamento europeo, non dovrebbe mai sottrarsi a questo confronto con i giornalisti e dunque con l'opinione pubblica. Ma ovviamente l'onorevole Angelilli è liberissima di non rispondere alle nostre domande. Come noi lo siamo di darne conto ai lettori. 

Il Ncd continua a raccogliere firme in piazza, dicendosi a chiacchiere contrario al finanziamento pubblico ai partiti, senza però restituire i soldi già presi. Una evidente incongruenza che ha di fatto chiuso la bocca all'onorevole Angelilli.

 

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