Aggressioni agli agenti della Polizia Penitenziaria, mancanza di idonei strumenti di difesa e protezione individuale per gli agenti, ridimensionamento degli episodi critici e vigilanza dinamica; sono questi i principali argomenti affrontati a margine dell'incontro tenutosi ieri mattina in videoconferenza, fra il nuovo Capo del Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria Dino Petralia e le organizzazioni sindacali.
Come ormai noto, le problematiche negli istituti penitenziari italiani sono sempre più drastiche, tra le continue aggressioni nei confronti degli operatori di polizia e il sovraffollamento, spesso aggravato anche dalla presenza di detenuti con problemi psichici. All'incontro, infatti, è intervenuto il Sappe (Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria) che ha evidenziato come il fenomeno delle aggressioni sia legato con altre problematiche: la vigilanza dinamica, la notevole carenza di organico, la mancanza di idonei strumenti di difesa e protezione individuale in dotazione al personale. Tra le priorità illustrate dal Sappe, anche la necessità di provvedere alle assunzioni straordinarie di nuovi agenti asttaverso lo scorrimento delle graduatorie ancora vigenti, al fine di evitare la possibilità di perdere un anno di turn-over.
Al momento, infatti, ci sarebbe la selezione aperta del concorso per l'arruolamento di 754 allievi agenti, ampliato a 938. Una procedura ancora aperta a causa del rinvio dovuto al diffondersi del Covid-19 che potrebbe garantire l'impiego di un numero più alto di agenti, vista l'impossibilità di non poter bandire un nuovo concorso per far fronte alle vacanze organiche per l'anno 2020.