Domani pomeriggio alle 18.30 Matteo Salvini sarà a Napoli. Era atteso a Piazza Matteotti e, poi, al teatro Augusteo. Contrordine leghisti e amici meridionali di leghisti cui non fa senso essere stati disprezzati da anni. Il comizio è stato annullato.
Evidentemente Matteo Salvini è allergico alle contestazioni. Fino a qualche settimana fa, popolo gaudente lo accoglieva sulle strade e sulle piazze tanto da fargli dire: ….parlo a nome di 60 milioni di Italiani…..
Evidentemente, il clima è cambiato. Le sue sceneggiate, il suo bullismo, le sue spacconate stanno iniziando a stancare. A questo ha contribuito non poco l’azione fiancheggiatrice dei corpi di polizia che solerti intervengono per strappare illegalmente dalle mani di una cittadina il cellulare nel quale il Capitano viene deriso o contestato; oppure entrano in casa di cittadini inermi per ordinare loro di togliere dal balcone uno striscione con il quale lo invitano a non visitare la loro città; oppure, come se la casa bruciasse, fanno intervenire, addirittura i vigili del fuoco.
Tutto questo impasto di arroganza, da parte di un ministro degli Interni che dovrebbe garantire la sicurezza dei cittadini e non incuter loro paura, ha indotto migliaia o milioni di cittadini a esporsi. E lo fanno senza quella violenza che in passato portava a scontri con la polizia e consentiva al ministro di uscirne come vittima; oggi lo fanno preparando proteste simili a quella già sperimentata con successo a Catanzaro pochi giorni fa: far parlare i muri con lenzuola e striscioni a tappezzare le zone di passaggio del corteo del ministro. Inoltre, si intensifica la diffusione pubblica del celebre audio di Salvini a Pontida del 2009. Quello in cui il giovane Matteo cantava con i militanti il coro contro Napoli e i suoi abitanti (“Senti che puzza, scappano anche i cani…arrivano i napoletani”).
Ha voglia Matteo Salvini a dichiarare che “siamo in democrazia e tutti i manifesti sono graditi purché non creino problemi di ordine pubblico”. Lui, il nostro ministro, li teme non poco perché stanno creando un gran bel disordine nella sua ascesa al potere assoluto.