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8 marzo: ecco il manifesto della Lega di Crotone che porta indietro le donne di 50 anni

Nel suo contenuto una velata giustificazione del femminicidio

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Dopodomani è la giornata internazionale dei diritti della donna. Volgarmente chiamata festa della donna. La prima da quando il governo del cambiamento gialloverde è al timone dell'Italia. In un clima di regressione escono manifesti come quello pubblicato dalla Lega di Crotone. Da fare attenzione: lega in Calabria. Laddove è stato eletto Matteo Salvini in parlamento e al contempo la regione più a Sud dell'Italia peninsulare. 

Il manifesto che gira su internet da qualche ora è un qualcosa di repressivo e contiene una serie di regole che vorrebbero la donna indietro di 50 anni. Per i leghisti sono offese al diritto della donna le seguenti cose: volere a tutti i costi portare avanti politiche a sostegno dell'utero in affitto (gpa); sostenenre proposte di legge che vanno verso la denominazione di genitore 1 e 2 al posto di mamma e papà; sostenere chi ritiene che la donna ha bisogno di quote rosa per entrare in politica; chi sostiene una politica che va verso l'autodeterminazione della donna provocando la reazione rancorosa dell'uomo; chi contrasta il ruolo naturale della donna, che è quello di cura della famiglia; chi strumentalizza donne, ma anche migranti e gay, per fare la rivoluzione e rendere la società senza punti di riferimento. 

Insomma si chiede alla donna di essere l'ingranaggio di una società fondata dai valori di Dio Patria e famiglia. Ma cosa più grave si sostiene la cultura del femminicidio. Provocare la cultura rancorosa dell'uomo attraverso l'autodeterminazione significa proprio questo: se scegli troppo per te stessa è normale che l'uomo provochi rancore. E noi tutte sappiamo bene da quel sentimento misogino cosa nasce: violenza fisica, stupri, femminicidi. Per non parlare della non volontà di inserire donne in politica e del sostegno alle donne a casa. Ma non si parla di offesa per la donna quando si sostiene il progetto leghista della riapertura delle case chiuse con la conseguente abolizione dei primi due articoli della legge Merlin. 

Un manifesto grave quello di Crotone. Sdoganato proprio dall'esistenza del governo gialloverde. Al quale va risposto con una rivoluzione culturale che porti alla vera parità tra uomo e donna. 

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