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Sindaci Pd in rivolta contro il dl sicurezza, Salvini: “Ne risponderanno”

Provvedimento sospeso a Palermo e a Napoli, Orlando: “Decreto criminogeno”

Redazione
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È una voce unanime, che sconfina quasi nella rivolta, quella dei sindaci di Napoli, Firenze, Parma e dell'amministrazione di Milano,  uniti contro il recente dl sicurezza del Governo. Con l’Anci che pretende un tavolo di confronto con l’esecutivo. A guidare la protesta è Leoluca Orlando, primo cittadino di Palermo, che ha deciso di “sospendere” gli effetti del decreto sicurezza ordinando ai dirigenti dell'anagrafe di continuare a iscrivere nel registro dei residenti i migranti con regolare permesso di soggiorno, aprendo di fatto lo scontro con il ministro dell'Interno Matteo Salvini, ispiratore principale del provvedimento. Che ha poi duramente replicato: "I sindaci ne risponderanno legalmente".

“Siamo davanti ad un provvedimento criminogeno: ci sono migliaia, decine di migliaia di persone che oggi risiedono legalmente in Italia, pagano le tasse, versano contributi all'INPS e fra qualche settimana o mese saranno 'senza documenti' e quindi illegali. Questo significa incentivare la criminalità, non combatterla o prevenirla", sottolinea Orlando illustrando la nota inviata al capo area dell'Anagrafe per chiedere di svolgere un'approfondita analisi dei profili giuridici che derivano dal Decreto sicurezza. Nell'attesa, il sindaco di Palermo ha disposto "di sospendere, per gli stranieri eventualmente coinvolti dalla controversa applicazione della legge, qualunque procedura che possa intaccare i diritti fondamentali della persona con particolare, ma non esclusivo, riferimento alle procedure di iscrizione della residenza anagrafica". Il Decreto sicurezza è "un provvedimento disumano perché, eliminando la protezione umanitaria, toglie ogni residuo di comprensione nei confronti del dramma dei migranti", prosegue Orlando.

"Dall'inizio abbiamo sempre detto che non si tratta di una questione nominativa di   sospendere una legge che, in quanto tale non si può sospendere. Noi a Napoli abbiamo sempre dato una direttiva: le leggi si applicano solo  in maniera conforme alla Costituzione. Più che un atto di disobbedienza civile è un atto di obbedienza costituzionale". Lo afferma all'Adnkronos il sindaco di Napoli Luigi de Magistris, che ricorda la posizione presa dalla sua amministrazione sulla parte del  decreto sicurezza relativa ai migranti. "Una legge in contrasto alla Costituzione a Napoli non sarà applicata,  la nostra amministrazione si è sempre orientata in questo modo. Non abbiamo bisogno di nessun atto - sottolinea De Magistris - Io sono   orgoglioso di un'amministrazione dove non c'è bisogno di una direttiva  autoritaria politica, ma dove la direzione è condivisa. La parte della  legge sicurezza in contrasto con la Costituzione, con i diritti come l'uguaglianza, l'asilo, il fatto di avere tutti gli stessi diritti e doveri, non verrà assolutamente applicata".

Il vice presidente del Consiglio e ministro dell'Interno Matteo Salvini aveva scritto sui social: "Con tutti i problemi che ci sono a Palermo, il sindaco sinistro pensa a fare 'disobbedienza' sugli immigrati...". Poi era tornato all'attacco: "Sarò presto a Palermo per consegnare ai cittadini una villa vista mare confiscata a un mafioso. Spero che nel frattempo il sindaco trovi il tempo di occuparsi dei tanti problemi della sua città, invece di disobbedire alle leggi sull'immigrazione approvate dal Parlamento".

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