Mario Nava. il presidente della Consob, si è dimesso.
Una decisione politica, stando anche a quanto confermato dallo stesso Nava. La maggioranza di governo, infatti, ne aveva chiesto le dimissioni poiché il suo legame con la Commissione Europea, che è regolato dall'istituto del "distacco", lo rendeva "incompatibile" con la presidenza della Consob, minandone conseguentemente l'indipendenza.
"Finalmente arriva la presa d'atto da parte del presidente della Consob, Mario Nava, circa la sua incompatibilità tra il distacco dagli uffici tecnici della Commissione europea e la guida di una autorithy nazionale come la Consob. Complimenti a chi nel Movimento 5 Stelle non ha mai mollato su questa battaglia". Lo scrive sui social network il vice presidente del Consiglio Luigi Di Maio, che aggiunge: "Adesso vi prometto che nomineremo un servitore dello stato e non della finanza internazionale. Volteremo pagina assicurando alla Consob un presidente che possa esercitare pienamente e liberamente il suo ruolo".
Esulta non solo Di Maio, ma l'intera maggioranza. Fonti annunciano che le dimissioni di Mario Nava dalla presidenza della Consob rappresentano "un grande successo della Lega e dei Cinque Stelle". Gli sviluppi di oggi, proseguono le stesse fonti, "premiano l'azione congiunta dei due partiti, con grande soddisfazione generale".
"La questione legale della mia posizione amministrativa è stata decisa e validata da ben quattro istituzioni, Commissione europea, Presidenza del Consiglio, Presidenza della Repubblica e Corte dei Conti, e non necessita miei commenti ulteriori. La questione è quindi solo politica". Lo ha detto Nava lla Commissione in occasione dell'annuncio delle sue dimissioni dalla carica. "La Consob è indipendente, ma non può essere isolata. Consob deve poter lavorare non solo con le altre autorità indipendenti, ma anche con le istituzioni politiche".