"Non vogliamo una cerimonia farsa". Questo lo sfogo del padre di una delle 4 vittime di Torre del Greco, perite nel crollo del ponte Morandi a Genova. E' il giorno dei primi funerali privati di molte vittime della tragedia. Molte delle loro famiglie si sono opposte ai funerali di Stato che saranno celebrati sabato alla presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Sono 17, su 38 morti, qulle che hanno scelto le esequie private. Saranno 18, invece, i feretri ai funerali di Stato.
"Mio figlio non diventerà un numero nell'elenco dei morti causati dalle inadempienze italiane, farò in modo che ci sia giustizia per lui e per gli altri: non dobbiamo dimenticare. Lo Stato non ha tutelato i suoi cittadini". Lo ha detto Roberto Battiloro, il padre di Giovanni, ill ragazzo di 29 anni deceduto nel crollo del ponte a Genova insieme con tre amici (Matteo Bertonati, Gerardo Esposito e Antonio Stanzione). "Non vogliamo un funerale farsa, ma una cerimonia a casa, nella nostra chiesa a Torre del Greco. E' un dolore privato e non servono passerelle. Da oggi inizia la nostra guerra per la giustizia, per la verità : non deve più accadere", ha concluso.
"Da domani quella legata alla morte di mio figlio sarà una battaglia per trovare i colpevoli della morte di Giovanni, dei suoi amici e di tutti i morti che non possono essere solo un numero", attacca Battiloro. "Mio figlio è stato ammazzato. Vittima di un destino beffardo ma anche di chi non ha pensato che su quel ponte potevano esserci dei figli di gente oggi disperata".
Intanto il vicepresidente del Consiglio Luigi Di Maio ha dichiarato in proposito: "Non posso biasimare la decisione dei parenti di scegliere i funerali in forma privata".