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Il caso di Giuseppe Uva: assolti in appello i carabinieri e agenti

Confermata la sentenza di primo grado

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Sono passati poco più di  anni dalla morte di Giuseppe Uva: i giudici confermano la sentenza in primo grado.

Sembra che la morte di Giuseppe Uva resta senza colpevoli.

Uva fu fermato il 13 giugno del 2008 da due militari mentre stava spostando delle transenne dal centro di Varese. Fu poi portato in caserma e infine trasportato con trattamento sanitario obbligatorio all’ospedale di Circolo di Varese, dove morì la mattina successiva per arresto cardiaco. Secondo l’accusa la morte dell’operaio fu una conseguenza, insieme ad altre cause, tra cui una sua pregressa patologia cardiaca, delle “condotte illecite” degli imputati. Condotte scaturite dalla decisione dei due carabinieri di “dare una lezione” al 43enne, che si sarebbe vantato di una presunta relazione sentimentale con la moglie di uno dei due.

Ma gli agenti e i carabinieri sono stati assolti anche in secondo grado dalla Corte D'Assise D'appello di Milano riconoscendo la non colpevolezza dei due carabinieri e dei sei poliziotti imputati per la morte dell’uomo. Assolti perchè il fatto non sussiste.

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