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'Non siamo ubriachi, ma brilli': i giovani e la 'socializzazione' del sabato sera

Indagine effettuata dall'Università di Torino e Osservatorio Permanente giovani e Alcol

a cura della redazione
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Per i giovani italiani sballarsi non è cool e l'abitudine di bere al sabato sera, il cosiddetto binge drinking, non coincide con l'ubriachezza secondo i ragazzi, convinti che bere 5 o più bevande in un'unica occasione non renda ubriachi ma brilli. Lo rivela un'indagine qualitativa effettuata in tre città italiane del Nord, Centro e Sud, realizzata da Eclectica in collaborazione con l'Università di Torino e l'Osservatorio Permanente Giovani e Alcol e presentata oggi a Torino, al convegno 'Realtà e rappresentazioni del binge drinking. Oltre le quantità: la discutibile soglia dell'eccesso per i giovani italiani'.

"In realtà, contrariamente ai luoghi comuni in Italia, anche nelle nuove generazioni permane una connotazione negativa dell'ubriachezza e delle sue conseguenze, che si accentua crescendo. Mentre l'ebbrezza è vista come un collante sociale, l'ubriachezza, anche secondo i ragazzi, può arrecare danno agli altri e rovinare una serata", dice Franca Beccaria, alcologa responsabile di Eclectica, commentando i risultati delle ricerche integrate realizzate a Torino, Roma e Salerno e sul web su un piccolo campione di adolescenti (15-17 anni) e giovani (22-24 anni) che praticano il binge drinking.

Dalle due indagini complementari emerge un'opinione generalmente negativa nei confronti dell'ubriachezza, sia per le sue conseguenze in termini di effetti fisici e rischi (sui quali esiste un elevato grado di attenzione e di consapevolezza) che per l'impatto negativo sulle relazioni sociali. L'essere brilli o euforici, al contrario, è considerato uno stato ottimale per godere della compagnia degli amici. Questa apparente maturità di relazione con le bevande alcoliche non esclude che le bevute possano sfociare nell'ubriachezza. Inoltre anche se i ragazzi e le ragazze sono perlopiù spinti a bere da ragioni 'positive', quali il divertimento e la compagnia, il quadro è composito ed emergono motivi più allarmanti all'origine delle bevute: il bere per allontanare lo stress della giornata e per rispondere alle attese sociali o a situazioni di disagio personale.

I 'binge drinker', poi, non rappresentano una categoria di bevitori omogenea, ma appartengono a diversi profili di bevitori. Ad esempio, alcuni sono abituati a concentrare le bevute in un arco temporale ristretto (specialmente i più giovani e gli appartenenti al ceto sociale medio-basso), altri a diluirle in più tempo (la maggioranza, costituita soprattutto dai più grandi) al fine di non ubriacarsi. Così come ci sono quelli che bevono a stomaco vuoto per sentire prima gli effetti dell'alcol, c'è anche chi conta tra le 5 o più bevute quelle consumate durante una cena con gli amici o i parenti.

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