Il progetto di studio “InVisibile”, promosso dalla Regione Emilia-Romagna all’interno della rete Oltre la strada e coordinato dal Comune di Modena ha voluto monitorare un fenomeno sempre più diffuso, quello della prostituzione che si svolge all’interno della regione.
Dal 2010 al 2012 sono stati raccolti sulla carta stampata e in Internet oltre 35 mila annunci di prestazioni sessuali, per 28 mila utenze telefoniche. L’analisi ha messo in evidenza anche l’aumento della prostituzione cinese. A Reggio Emilia, si ha una forte presenza di prostitute cinesi che esercitano in centri massaggi, appartamenti e in strada. Le lucciole cinesi sono per lo più ultraquarantenni e hanno un titolo di studio. Sono arrivate dalle aree più povere del nord est della Cina. Queste donne sono entrate nel nostro paese in modo legale, ma hanno dovuto saldare il debito con chi ha loro permesso un ingresso regolare. Solitamente, prima di approdare al meretricio, hanno già svolto i lavori più faticosi e si prostituiscono per un riscatto economico.
Sulla costa invece le prostitute sono per la maggior parte sudamericane che svolgono l’attività solo al chiuso, in casa. Sono arrivate dalla Spagna e hanno alle spalle storie di vita particolari . Nel progetto “InVisibile”, non vengono menzionati i clienti delle suddette prostitute, e gli addetti stanno pensando ad un censimento da compiere tramite alcuni forum online.
Chi esercita la prostituzione al chiuso solitamente si pubblicizza tramite la rete o la carta stampata. Viene da sorridere al pensiero che le signore in questione contribuiscono alla nostra informazione. Quante “massaggiatrici” “accompagnatrici” “bellissime giovani e disinvolte” tutti i giorni con i loro annunci a pagamento permettono la sopravvivenza dei giornali? Con l’unica ricompensa di venire messe alla gogna nel momento in cui i massaggi vengono scoperti dalle forze dell’ordine.