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QUANDO VIRGINIA RAGGI PRETENDEVA TRASPARENZA DA PIZZAROTTI

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“Pizzarotti non è sospeso per un avviso di garanzia – spiegava Virginia Raggi – è sospeso perché non c’è stata quella trasparenza che noi chiediamo e pretendiamo”. “Dopo essere stato abbandonato dal Movimento 5 Stelle – Federico Pizzarotti è sospeso dal MoVimento 5 Stelle. La trasparenza è il primo dovere degli amministratori e dei portavoce del MoVimento 5 Stelle. Solo ieri si è avuto notizia a mezzo stampa dell'avviso di garanzia ricevuto, ma il sindaco ne era al corrente da mesi. Nonostante la richiesta, inoltrata da ieri e a più riprese, di avere copia dell'avviso di garanzia e di tutti i documenti connessi alla vicenda per chiudere l'istruttoria avviata in ossequio al principio di trasparenza e già utilizzato in casi simili o analoghi, non è giunto alcun documento. Preso atto della totale mancanza di trasparenza in corso da mesi, nell'impossibilità di una valutazione approfondita ed oggettiva dei documenti e per tutelare il nome e l'onorabilità del MoVimento 5 Stelle si è proceduto alla sospensione. Non si attendono le sentenze per dare un giudizio politico.” Questo scriveva Beppe Grillo sul suo blog alle 13,01 del 13 maggio scorso. E il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio, ha affermato: "Credo che i nostri attivisti ed elettori abbiano capito che c'era un problema di trasparenza. È stata avviata una procedura di sospensione perché c'era un avviso di garanzia di cui non eravamo a conoscenza da tre mesi". Il sindaco di Parma veniva messo da parte anche dall’allora candidata a sindaco di Roma. “L'avviso era noto al sindaco da tempo e non lo ha reso noto ai suoi concittadini. È questo il motivo per cui è stato sospeso e il blog lo spiega molto bene. La mancanza di trasparenza per noi è grave” affermava la Raggi durante il suo tour elettorale a Tor Sapienza. Per quanto riguarda poi la differenza con il caso del sindaco di Livorno, Filippo Nogarin, difeso dopo l'avviso di garanzia per bancarotta fraudolenta, la Raggi ha chiarito: “C'è stata una mancanza di trasparenza in un caso. Nell'altro no”. Alla domanda successiva – se la vicenda avrebbe avuto ripercussioni sulla sua campagna elettorale nella Capitale – rispose: “Noi continuiamo a lavorare a testa alta”. – 5 settembre 2016 

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