Dopo l'annuncio dell'Ocse, anche l'Istat rincara la dose: la metà della popolazione italiana supera i 45 anni.
Dal report dell'Istat "Sessant'anni Europa", sembra che il baricentro della popolazione si sia spostato di ben 15 anni: "se nel 1957 la metà della popolazione italiana aveva meno di 31 anni, ora ne ha più di 45".
Un fenomeno comune a tutti i paesi europei, dove però l'intensità è in media di 11 anni: da 33 a 44 nei 6 paesi fondatori dell'Ue, da 32 a 43 nel complesso.
I dati hanno una conseguenza a cascata su tutti gli aspetti sociali e economici del paese, come per le donne, "'età delle donne al parto è in Italia strutturalmente superiore a quella rilevata negli aggregati europei, con un divario compreso tra i sei mesi e i due anni", si legge nell'indagine. Così come per le parità di genere: in un confronto tra i dati italiani e i 6 paesi fondatori. le differenze si sono accentuate, "un cambio di passo interviene soltanto a partire dagli anni Settanta: i punti percentuali che separano i tassi di occupazione maschili e femminili sono 50 nel 1970, e si riducono a 18 nel 2016. Ma ancora molta strada ci separa dal complesso dei paesi dell'Ue e dall'aggregato dei sei fondatori".
Per quanto riguarda l'occupazione, ecco un altro esempio. Sempre confrontando i dati italiani con quelli dei 6 paesi fondatori, l'Italia sembra essere sempre un passo indietro "Nel 2016 il tasso di occupazione in Italia è pari al 57,2% della popolazione in età attiva, un livello inferiore a quello osservato nel complesso dell'Ue e ancor più basso se si considerano i soli paesi fondatori", si afferma nell'indagine.