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Vertice di Parigi sull'emergenza migranti: Gentiloni, "L'impegno deve essere di tutti"

Passi in avanti, tutti d'accordo nel rivedere le dinamiche di accoglienza dei migranti

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Ieri, vertice a Parigi sull'emergenza migranti. Presenti i leader di Francia, Germania, Italia, Spagna, Libia, Ciad e Niger.

L'Italia e la Libia sono stati lodati, particolare da Macron, per l'unione fatta per affrontare l'emergenza, un buon esempio da seguire per tutti i leader europei e non.

Gentiloni sottolinea che questa deve essere un'azione fatta da tutti, "mettendo insieme le forze, dandoci una strategia si possono ottenere dei risultati". "Devo dire - ha sottolineato il premier italiano - che nelle ultime settimane, negli ultimi mesi, anche nella rotta del Mediterraneo centrale abbiamo conseguito dei risultati, ma sono risultati iniziali che vanno consolidati. E questo impegno va 'europeizzato', perché non può essere solo l'impegno di un solo Paese o di qualche Paese. Deve essere un impegno europeo".

Anche Macron ha solcato l'onda dell'unione, sottolienando come questo sia un problema per tutta l'Europa, "sfida che ci riguarda tutti e che nessuno può risolvere da solo", "Oggi nasce una squadra per tradurre in atti le parole". Macron ha così annunciato la creazione "già da oggi" di una "equipe operativa" per valutare l'attuazione sul terreno degli impegni assunti al vertice dell'Eliseo. Il leader francese ha anche annunciato che "nei prossimi mesi" ci sarà un vertice in Spagna prima del summit Ue-Africa per fare "il punto della situazione".

Insomma, nasce un piano comune per sconfigger i trafficanti di clandestini e ristabilire una situazione di tranquillità in Libia. "In Libia - ha evidenziato dal canto suo la Cancelliera Angela Merkel - la situazione deve migliorare, daremo sostegno concreto in modo tale che chi vive in situazioni inaccettabili possano avere un futuro accettabile". Punto cruciale, quindi, rivedere i trattati, in particolare quello di Dublino, "Il sistema Dublino deve essere rivisto, non offre soluzioni soddisfacenti, i Paesi cosiddetti d'arrivo sono sfavoriti", ha aggiunto Merkel sottolineando: "visto che non c'è solidarietà reale, dobbiamo trovare nuove soluzioni".

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