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Parla il sindaco di Modena: "il nostro è un motore a diesel, ma quando parte parte bene"

Nessun intoppo a uno dei concerti più grandi mai organizzati, il sindaco spiega perchè

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L'uomo del momento è lui: Gian Carlo Muzzarelli, il sindaco di Modena.

Il concerto evento, con più di 220 mila persone, nessun intoppo, nessun allarmismo, tutto nella norma. 

Nemmeno durante il rientro di tutte quelle persone, che hanno letteralmente assediato la stazione ferroviaria.

"Volevamo fare qualcosa per Modena, per il suo territorio, per Vasco, che è uno dei nostri. E credo che ce l'abbiamo fatta", introvabile l'uomo del momento, che ha rilasciato un'intervista all'AGI.

Primo confronto quasi naturale: la serata di Champions a Torino e il concerto a Modena. Quali sono le responsabilità dell'Appendino? "Non so se la Appendino abbia sbagliato, non so i particolari - si schernisce Muzzarelli- Dico solo che occorre molta più attenzione quando ci sono eventi. Noi avevamo la massima fiducia nel rapporto con le istituzioni, e non mi stancherò mai di ringraziare il prefetto Patrizia Paba e tutte le altre autorità locali. Era importante capire i rispettivi ruoli, e capire fa la differenza...".

Muzzarelli spiega che la carta fondamentale è il gioco di squadra "Noi a Modena questo lo facciamo da tempo, le programmazioni si fanno a medio e lungo termine, non si può improvvisare... Specie di questi tempi. Una pubblica amministrazione deve programmare da un anno all'altro, non da un giorno all'altro. Noi a Modena facciamo programmi a medio e lungo termine, e i risultati poi si vedono. Inutile far finta che non ci siano...". E il sindaco continua "abbiamo fatto un piano locale per le competenze della città, una sorta di vademecum. Poi l'abbiamo messo a raffronto con quelle che sono le esigenze di ordine e sicurezza pubblica. Io ho preso parte alle diverse riunioni dei diversi organismi, le cose si sono intrecciate, la cooperazione è venuta quasi d'obbligo. Anzi da questo evento viene fuori una volta di più che essa è fondamentale e deve sempre rafforzarsi. Non sembri un paradosso, ma noi avevamo certezza che Roma garantisse la sicurezza, l'intelligence ha lavorato, e che noi al tempo stesso garantissimo ugualmente sicurezza nell'agire e collaborare. Certo, poi può esserci la persona isolata che diventa un pericolo enorme...".

Erano state calcolate anche le eprsone che avrebbero avuto bisogno di un soccorso: una stima tra i 1500 e i 2000 interventi. Gli effettivi sono stati 1830: solo 84 trasferiti in ospedale, ma 75 di questi già dimessi.

"Non è questione di stereotipi, e cioè che il modello emiliano va sempre e comunque. Qui si parla di un motore che sarà pure a diesel ma quando si mette in moto non ne ha per nessuno..." dice il sindaco Muzzarelli.

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