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Lorella Zanardo racconta “Il corpo delle donne”

Un'immagine oggettivante, dal documentario al racconto

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Bologna, 6 aprile 2017: Il corpo delle donne.
Uno “strumento” che è diventato tale in trent'anni di TV.

Lorella Zanardo, attivista e scrittrice italiana femminista, parla, al 38 di Via Zamboni, di una realtà che passa costantemente sotto i nostri occhi, ogni giorno, ogni secondo.

Lo fa attraverso il suo documentario, Il corpo delle donne appunto, uscito nel maggio del 2009, che ci presenta una carrellata di esempi in cui l'immagine della donna viene “contraffatta”: la donna non può mostrare i segni del tempo su di sé, non può permettersi di far vedere un viso solcato dal trascorrere degli anni, non può non mettere in mostra le proprie “doti fisiche”, non può che lasciare da parte il carattere.

La realtà televisiva offre, troppo spesso, un prodotto di nome donna.
Inquadrature dal basso, messa in risalto di particolari corporei, gonne cortissime e seno bene in vista: la telecamera  non fa che concentrarsi su questi particolari, fino ad esasperarli, fino a far trasparire un'immagine oggettivante della donna, fino a farle perdere un'identità, fino a impedirle persino l'uso della parola.

Nella scatola televisiva non interessa l'opinione delle donne, la loro passione, il modo di fare.
La telecamera si abbassa, perdendo di vista il viso, il discorso, la parola e dando, invece, largo spazio al corpo, quell'involucro così prezioso che la TV ha trasformato in un mezzo, in uno strumento che rende la donna un vero e proprio fenomeno da baraccone.

Donne messe nell'ombra, donne dimenticate.
Una realtà cruda si offre ai nostri occhi e, cosa ancora più assurda, non ci si accorge della gravità della situazione, perché in Italia, come risponderebbe chiunque, “questa è la televisione”.

Ma le donne di oggi si sentono davvero rappresentate dall'immagine che la TV si ostina a dare, così distante dalla realtà che viviamo?
Quella che passa in televisione non è la vera donna: è l'immagine più “comoda”.
Una donna bella, bellissima, che non parla, che si limita ad annuire se le viene chiesto qualcosa, che mette in mostra il corpo come fosse merce da esibire.

Un'immagine forte, cruda, che permette a chi la guarda di aprire quegli occhi che la televisione continua costantemente a chiudere.

Ma la donna non è questo, la donna è ben altro: la sua vera essenza, colta giorno dopo giorno, ci insegna a non prendere per oro colato ciò che si vede in TV, ma, piuttosto, a rifletterci su e a comprendere ciò che si cela dietro quelle immagini.

Le donne non vanno categorizzate o stereotipate.
Le donne, semplicemente, vanno capite, vanno colte in tutte le loro mille sfaccettature.
Le donne non vanno solo guardate, vanno ascoltate: hanno tanto da dire e da dare al mondo.

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