"I problemi dell'Ilva di Taranto rimangono sempre complessi ma la situazione oggi si presenta piu' stabile". Ad affermarlo è il segretario della Fim Cisl, Cosimo Panarelli, commentando la situazione dell'azienda il giorno seguente l'accordo con i sindacati che ha ridotto il numero dei contratti di solidarieta' (da 3.749 a 3.640) per fronteggiare sia la crisi di mercato, sia la fermata degli impianti a seguito dei lavori dell'Autorizzazione integrata ambientale. "Penso - dice Panarelli - che nemmeno per gli stipendi di giugno, che andranno in pagamento il 12 luglio, ci saranno problemi. Il momento critico c'e' stato attorno al 12 giugno, quando, con l'azienda nel caos, si temeva un possibile slittamento delle retribuzioni. Ci risulta che il commissario Enrico Bondi si sia adoperato molto perche' gli stipendi fossero assicurati alla data prevista. E ci sarebbe anche un suo preciso impegno a non mettere in discussione questa scadenza". Nell'ambito del mercato, sempre Panarelli osserva che se e' vero che la crisi permane, "e' anche vero che qualche segnale positivo si scorge. Sono infatti ripartiti da alcuni giorni i Rivestimenti e abbiamo ridotto i contratti di solidarieta' nell'area della laminazione a freddo proprio perche' qualche ordine comincia ad affluire. Con tutto quello che e' successo, i clienti vedevano ormai l'Ilva come un'azienda inaffidabile. In sostanza, temevano che affidate le commesse, poi non sarebbe riuscita a consegnarle. Ora, invece, il commissariamento dell'Ilva ha ridimensionato questa preoccupazione. Il mercato comincia a percepire che c'e' piu' stabilita' aziendale, che si vuole lavorare per il rilancio e il risanamento dell'ambiente, motivo per cui il lavoro, seppure non tanto, comincia a tornare". Da quanto comunicano i sindacati, Bondi intendefar diventare dipendenti Ilva tutte le unita' della capogruppo Riva Fire che hanno a che fare con lo stabilimento di Taranto oppure sono direttamente impiegati a Taranto, e allontanare invece il gruppo, i "fiduciari" appunto, che si occupava di produzione, gestione e appalti in parallelo con i dirigenti della fabbrica ma rispondendo solo alla famiglia Riva.