Servizio taxi bloccato nella Capitale e prosegue a Torino e a Milano la protesta dei tassisti contro quella che definiscono la "sanatoria pro Uber".
In attesa della votazione al Senato del maxiemendamento al Milleproroghe, che spiana la strada a multinazionali come Uber, cresce l’agitazione nella Capitale, estendendosi anche negli aeroporti di Fiumicino e Ciampino praticamente svuotati di auto bianche. Un migliaio di tassisti si è raccolto spontaneamente nei pressi di Palazzo Madama. Gli autisti torinesi, invece, saranno in presidio autorizzato davanti a palazzo civico, ma sono annunciati presidi anche in altre piazze italiane.
Le organizzazioni sindacali dei tassisti milanesi hanno chiesto un incontro urgente con il prefetto, Luciana Lamorgese, dopo che la Prima Commissione Affari costituzionali del Senato ha approvato un emendamento di modifica al Decreto Milleproroghe che, secondo i tassisti, "riporta di fatto indietro l'orologio di otto anni" e che, "se approvato, a loro avviso, "concede il via libera a tutte una serie di azioni abusive nel settore del trasporto persone". In particolare, il nuovo assetto favorirebbe Uber.
Le Organizzazioni nazionali e locali del settore taxi hanno quindi dichiarato lo stato di agitazione e hanno chiesto un "incontro urgente" al prefetto "per rappresentare le ragioni e le motivazioni dell'azione sindacale".
"Il margine di ripensamento è risibile - afferma Federico Rolando, portavoce nazionale di Federtaxi - questo potrebbe aprire panorami prossimi di lotta, che verranno stabiliti durante l'assemblea di categoria prevista per il 22 a Roma, prima del passaggio definitivo in Parlamento. I tassisti aspettano da settembre 2015 il promesso tavolo sulla legge delega concordato con il governo".