Diviso, ma non separato, il centrodestra italiano riparte dai blocchi. Il giorno dopo lo "strappo" di Alfano e delle colombe i maggiorenti del Pdl si incontrano a Roma per il Consiglio nazionale che sancisce la rinascita di Forza Italia a guida Silvio Berlusconi. Alfano, da parte sua, anima il 'nuovo centrodestra' che presenta tutta la pattuglia ministeriale.
Berlusconi è "addolorato" per la scissione politica ma anche per la frizione personale. Si commuove quando racconta della rottura, ma è determinato nella volontà di unire i moderati per arginare la sinistra e il Movimento 5 Stelle. Ironizza sul nome della nuovo gruppo delle colombe (oltre a Fratelli d'Italia, perché non Cugini d'Italia), ma non affonda il coltello e lascia aperta la porta a una grande coalizione del centrodestra.
Sotto diverse insegne ma comunque insieme. Un discorso di un'ora e mezza in cui Berlusconi tocca tutti i temi cari al centrodestra: dall'Europa dei tecnocrati alla magistratura politicizzata, dalla pressione fiscale alla deriva giustizialista di un Pd che vuole portare alle primarie la testa del Cavaliere su un piatto d'argento. Un lungo racconto di vent'anni di battaglia politica al termine del quale l'ex premier appare affaticato, il medico personale Alberto Zangrillo lo raggiunge sul palco mentre un assistente gli porge un bicchiere d'acqua e poco dopo Berlusconi torna sul palco durante l'intervento di Renato Brunetta. Il presidente dei parlamentari fa votare il documento che sancise la rinascita di Forza Italia, approvato all'unanimità .