L’ultimo rapporto dell’Ocse ha tolto ogni dubbio : le donne italiane lavorano più degli uomini, esattamente 326 minuti più dei loro compagni, per un totale di cinque ore e mezzo di lavoro in più al giorno, tra incombenze professionali e familiari.
Comprensibile come per le donne il tempo sia un bene prezioso, un’esigenza che le ha portate a creare le “Banche del tempo” dove i soci mettono a disposizione un’ora del loro tempo e delle loro capacità per scambiarlo con quello di altri. La studentessa può offrire 60 minuti per fare la babysitter e a sua volta può aver bisogno dell’aiuto del padre o madre del bambino accudito per delle ripetizioni di latino, l’anziana signora può cucinare una cena per una famiglia, la stessa famiglia andrà a farle la spesa il giorno successivo. Insomma una Società di Mutuo Soccorso, non ad esclusivo appannaggio delle donne, ma nata per lo più per loro e grazie a loro Creare una banca del tempo non è semplicissimo e il progetto deve essere sviluppato senza lasciare niente al caso. Meglio cominciare da un gruppetto di cinque o sei persone cha a loro volta diffondono l’idea tra amici e conoscenti per arrivare ad un massimo di venti. Prima di espandersi è bene testare il funzionamento in pochi per decidere le strategie, capire come si può essere più efficienti, distribuire gli incarichi E' bene prevedere periodicamente il ricambio dei membri del gruppo, ove possibile scambiarsi le funzioni e far entrare persone nuove, per non rimanere bloccati se qualcuno decide di ritirarsi.
La conduzione della banca del tempo è regolata da un Atto Costitutivo e da uno Statuto registrati dalle leggi nazionali e regionali.
Le banche sono operative da più di venti anni da quando un gruppo di donne di Sant'Arcangelo di Romagna agli inizi degli anni 90, per far fronte alla loro continua mancanza di tempo si organizzarono per risolvere il problema. Nel tempo sono aumentate create da gruppi di amici, associazioni, organizzazioni sindacali, e istituzioni locali. Chiunque e a qualunque età può aderire e usufruire del libretto degli assegni consegnato ad ogni socio. Il nome banca non è casuale infatti. Ciascun socio ha un proprio conto corrente sul quale la segreteria della banca segna i crediti (le ore date, cioè gli assegni depositati), sia i debiti (le ore ricevute, cioè gli assegni spesi) anche se va detto che non si maturano interessi sui depositi e neppure si pagano quando si va in rosso, ma c'è il vincolo del pareggio. Chi ritira soltanto, è richiamato con cortesia all’ordine e se persiste viene, sempre cortesemente, messo alla porta. Le banche del tempo hanno un rapporto molto stretto con le istituzioni e a partire dal 1998 hanno iniziato anche a diffondersi nelle scuole facendolo diventare un modo preziosissimo perché i più capaci aiutassero i compagni un po’ più lenti nell’apprendimento, Va rilevato l'impegno promozionale e di sostegno che alcune amministrazioni provinciali svolgono da qualche anno per favorire la diffusione delle B.T. nei Comuni del loro territorio. Tra queste: Torino, Milano, Brescia, Cagliari, Napoli, Genova e Biella, Forlì. oltre a convegni e seminari, hanno organizzato brevi corsi di formazione e hanno sviluppato una costante azione informativa presso i comuni del loro territorio. Torino, Milano e Biella hanno addirittura creato un coordinamento provinciale.