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Cisl, le rivelazioni: microspie, foto e video rubati

Veleni, scontri, polemiche, accuse di irregolarità e di dossieraggio stanno mettendo in subbuglio i vertici della confederazione di Via Po

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Veleni, scontri, polemiche, accuse di irregolarità e di dossieraggio stanno mettendo in subbuglio i vertici della confederazione di Via Po. Uno dei segretari confederali, Maurizio Bernava, ha mandato ad Annamaria Furlan e a tutti i componenti della segreteria nazionale dell’organizzazione, oltre che ai probiviri una dettagliata lettera di allarme. La quale, iniziando dal caso dell’estromissione della leader cislina napoletana, Lina Lucci, arriva a scrivere: «Non possiamo accettare come normalità che alcuni soggetti possano utilizzare registrazioni audio di dialoghi e di fotogrammi di riprese video intercettate con specifici strumenti posti abusivamente negli uffici della Usr Cisl Campania per costruire prove contro la ex segretaria generale per dimostrare che la stessa realizzava atti di abuso e appropriazione indebita di risorse varie dell’organizzazione».


Qualche mese fa la Lucci, da qualche anno alla guida della Cisl Campania, si dimette «spontaneamente» (testuale) per non farsi sfiduciare e la struttura regionale viene commissariata dal centro con l’invio di Piero Ragazzini, ex numero uno cislino dell’Emilia-Romagna. La Lucci, però oltre a rivolgersi alla magistratura, presenta esposti al collegio dei probiviri di Via Po. Le cartelle contengono la prova, secondo la Lucci, di un insieme di attività irregolari e illegali messe in atto dai suoi nemici e che avrebbero portato alla sua defenestrazione.


In attesa degli sviluppi in sede giudiziaria e del verdetto dei probiviri cislini, tre segretari confederali chiedono conto della vicenda. Così la riunione della segreteria del sindacato di via Po del 20 dicembre nella quale vengono tirati fuori audio e video che dimostrerebbero le responsabilità della Lucci. Da lì i tre segretari chiedono alla Furlan di andare in procura per denunciare sia le eventuali malefatte della Lucci sia, però, anche i metodi usati per spiare la stessa leader cislina campana. Dall’entourage della Furlan fanno sapere, a tal proposito, che il commissario Ragazzini ha presentato il 27 dicembre un esposto contro la Lucci alla Procura di Napoli.


Ma la vicenda non è risolta. La Lucci contrattacca: «È grave che i vertici Cisl abbiano accettato strumenti di dossieraggio nei miei confronti. Ho denunciato tutto e andrò avanti fino in fondo». In più il problema posto da Bernava va oltre. «L’aspetto che mi ha sconvolto deriva dal fatto che si rischia di dare legittimazione politica a quanti (per fortuna una infima minoranza), ormai da qualche anno, si affidano al dossieraggio e allo spionaggio interno contro gli ‘avversari’ politici di turno, invece di assumersi il coraggio della critica e della denuncia nelle sedi che regolano la nostra democrazia interna. Mi sembra assurdo quanto preoccupante che piuttosto che debellare e marginalizzare questi soggetti e le loro vigliacche illegali pratiche di lotta per il controllo del potere, rischiamo di dargli valore e legittimazione sul piano politico e organizzativo».

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