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Rai: nuove polemiche dopo le affermazioni di Merlo a "In mezz'ora"

L'ex consulente accusa l'azienda e i giornalisti di essere politicizzati

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Dopo le dimissioni di Carlo Verdelli da Direttore Editoriale per l’Offerta Informativa lo scorso 3 gennaio, in  Rai è ancora polemica sulle scelte politiche ed editoriali che devono guidare l'azienda.

Ad riaccendere, semmai si fosse spento, è stato ieri Francesco Merlo intervistato da Lucia Annunziata a "In mezz'ora" su Rai3. Merlo, editorialista del quotidiano "La Repubblica", era stato chiamato diversi mesi a collaborare alla direzione editoriale per l'offerta informativa proprio da Verdelli e dal Dg Campo Dall'Orto. Ai primi di dicembre Merlo però si era dimesso affermando che non c'erano le condizioni per lavorare e che troppo forti erano i condizionamenti della politica.  "l clima si è fatto irrespirabile - aveva detto Merlo - e il progetto di Verdelli, ricchissimo e innovativo nella progettazione del futuro, è stato sporcato e sabotato nei sottoscala dei poteri della Rai". 

Ieri pomeriggio è arrivata la stoccata alla dirigenza e anche al sindacato dei giornalisti Usigrai. Secodo Merlo, lui e Verdelli sarebbero stati vittima di "stalking corporativo, da parte di sindacato, Cda e commissione di vigilanza" con l'unico fine di farli dimettere.  La ragione di tale "stalking" l'ha poi individuata nel fatto che entrambi non provenivano dal personale Rai ma erano collaboratori esterni dunque incompatili con le logiche interne dell'azienda che  a suo dire "è la sintesi hegeliana di tutti i giornali di partito". Il piano di riforma del sistema dell'informazione Rai di Verdelli e Merlo sarebbe dunque stato osteggiato perchè cozzava contro gli interessi dei partiti.

A stretto giro di posta sono arrivate in giornata le durissime repliche sia della Rai che del sindacato dei giornalisti.  "I giornalisti Rai - si legge nella nota di Viale Mazzini - meritano il massimo rispetto per l'impegno e la professionalità che ogni giorno mettono nel loro lavoro". L'azienda, quindi, rispetto alle parole di Merlo prende la difesa dei giornalisti " ribadisce che a nessuno è consentito mettere in dubbio la correttezza e la professionalità dei giornalisti che quotidianamente lavorano nel servizio pubblico radiotelevisivo per fornire ai cittadini italiani un'informazione corretta ed equilibrata, tantomeno quella di chi - impegnato ogni giorno sul territorio nelle sedi regionali - si trova sovente a far fronte ad emergenze e difficoltà

Dura anche la replica dell'Usigrai. Francesco Merlo, secondo il sindacato, "È venuto in Rai, ha contrattato uno stipendo da 240 mila euro e clausole uniche nella storia del Servizio Pubblico, come il peggiore dei marinai ha abbandonato la nave un attimo prima del naufragio. E ora utilizza la cortesia di un invito a “In Mezz’ora” per sparare a zero sulla Rai".

Sulla vicenda resta, però, un dubbio: quando Merlo ha accettato il contratto con Rai non sapeva che l'azienda pubblica risente da decenni dei condizionamenti del sistema politico? 

 

 

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