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Chi era Franca Sozzani, pilastro della moda italiana

La direttrice di Vogue Italia era da tempo malata di tumore

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Muore Franca Sozzani, a Milano all'età di 66 anni. Pilastro della moda italiana, conosciuta in tutto il mondo, la Sozzani era malata di cancro e il 20 gennaio avrebbe compiuto 67 anni.. Dal 1988 rivestiva il ruolo di direttrice dell’edizione italiana di Vogue, resa dalla sottoscritta una delle riviste di moda più importanti al mondo, in seconda posizione subito dopo la versione americana diretta da Anna Wintour. Diventata, nel corso degli anni, responsabile di tutte le riviste che ruotano attorno a Vogue Franca Sozzani è arrivata ad influenzare profondamente il mondo della moda. Non a caso infatti, fotografi come Bruce Weber, Peter Lindbergh, Ellen von Unwerth e Paolo Roversi devono a lei la propria fama. Inoltre ha valorizzato molti nomi importanti della moda italiana, da Gianni Versace a Giorgio Armani, de lanciato modelle e stilisti emergenti.

La cerimonia di consegna dei premi del British Fashion Council a Londra, il 5 dicembre scorso, dove le è stato consegnato lo  “Swarovski Award for Positive Change” per il suo impegno nel rendere la moda un luogo più vario e inclusivo, ha segnato l'ultima apparizione in pubblico per la Sozzani.

Franca Sozzani nasce a Mantova, da una famiglia molto agiata, dell'alta borghesia, grazie alla quale, lei stessa afferma, avrebbe potuto condurre una vita da nullafacente. Ma le cose non andarono così, un giorno rispose a un annuncio di lavoro del gruppo editoriale Condé Nast, a 22 anni si sposò, divorziò dopo tre mesi mentre era incinta e iniziò a lavorare come segretaria. La sua carriera iniziò subito a decollare, grazie alle sue spiccate capacità, idee singolari e tanto talento. Nel 1980 diventa redattrice della rivista Vogue Bambini, a soli trent’anni, inizia a dirigere Lei, un femminile dedicato alle ragazze; tre anni dopo dirigerà anche della versione maschile, Lui.

Tanti sono i motivi per cui è ricordata la Sozzani, uno su tutti le idee spesso controcorrente nel settore, ma anche servizi fotografici e compertine stupefacenti di grande impatto. Nel 2008, pubblicò sull’intero numero di luglio, servizi in cui erano presenti unicamente modelle nere, accompagnate da editoriali e articoli contro il razzismo nel mondo della moda. Analogamente nel giugno 2011, pubblica il servizio principale del mese intitolato “Belle vere” e dedicato alle modelle “curvy”. E' riuscita con successo a trattare temi delicati e dibattuti come la chirurgia plastica, la violenza domestica e il rispetto dell’ambiente. Rischiando anche di venire licenziata più volte da Condé Nast, con l'accusa che le sue scelte potessero allontanare gli inserzionisti o essere viste con preoccupazione dai pubblicitari.

Nel documentario Franca (presentato a settembre alla 73esima Mostra del Cinema di Venezia),  la famosa critica di moda Suzy Menkes spiega che Sozzani ha reso «Vogue Italia leader di stile. Tutte le edizioni di Vogue sono di impatto, ma quella italiana ha sempre scelto immagini al limite: e questo è il vero senso della moda». Ma quando era Sozzani a parlare di sè affermava: «Sì che sono una vincente! Non perché sia presuntuosa, ma perché tutte le mie idee hanno avuto successo».
Ma c'è da tener presente che la famiglia Sozzani, è riuscita a creare non uno ma ben due talenti. Infatti anche la sorella Carla lavorò a Vogue negli anni Settanta, e nel 1987 lanciò Elle in Italia restando alla direzione per qualche anno. Nel 1990 aprì a Milano la Galleria Carla Sozzani in corso Como 10, e l’anno successivo vi aggiunse il primo concept store al mondo. “10 Corso Como” esiste ancora, ha una delle librerie considerate più belle in Italia ed è tra i negozi più famosi e visitati del paese.
Il documentario Chaos and Creation, racconta la sua storia ed è girato dal figlio Francesco Carrozzini, fotografo di moda e di personaggi famosi.

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