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Berlino: attentato rivendicato dall'Isis, ma mancano molte informazioni

Dopo mesi di attacchi, paura e allarmi, si tratterebbe dell'attacco di matrice jihadista più grave in Germania

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L’Isis ha rivendicato l’attacco al mercatino di Natale che ha provocato 12 morti e 48 feriti, ma al momento l’autore dell’attentato è ancora in fuga  e non è ancora chiaro se ad agire siano stati uno o più uomini. Il pachistano arrestato poco dopo la strage, e sospettato di esserne l’autore, è stato rilasciato non essendoci riscontri del suo Dna con le tracce organiche rinvenute sul tir utilizzato come arma.  E’ questa mancanza di informazioni dettagliate sull’autore, o gli autori, della strage che porta gli esperti di terrorismo tedeschi ad essere ancora cauti sulla matrice jihadista dell’attacco.

L’esperto Elmar Theveßen alla ZDF ha espresso diversi dubbi proprio sulle caratteristiche della rivendicazione dell’Isis. Secondo Theveßen, infatti, mancano “informazioni privilegiate” sugli autori e sui preparativi che invece erano riscontrabili in altri attentati. Potrebbe dunque trattarsi anche di un attentatore privo di collegamenti diretti con le reti terroristiche internazionali o addirittura di un caso di emulazione senza nessuna matrice politica. 

Ad ogni modo la similitudine con la strage di Nizza avvenuta lo scorso 14 luglio fa concentrare le indagini sul versante del terrorismo internazionale anche perché negli ultimi mesi la Germania ha vissuto una vera e propria escalation di paura, attentati e falsi allarmi.

Pochi giorni fa a Ludwigshafen, in Renania-Palatinato, la polizia ha fermato un bambino di 12 anni pronto a colpire un mercatino natalizio con ordigni rudimentali. Il bambino sarebbe stato indottrinato e addestrato da uomini dell'Isis. L’11 ottobre 2016 un falso allarme bomba aveva portato all’evacuazione della stazione ferroviaria di Rastatt nel  Baden-Wuertenberg. Il 24 luglio a Reutlingen, sempre nel Baden-Wuertenberg, un giovane siriano, cui era stato negato l’asilo politico, uccise  a colpi di machete una donna incinta. Anche in questo caso, in un primo momento si parlò di attacco terrorista ma poi si scoprì che alla base del gesto omicida c’erano ragioni personali. Nello stesso giorno ad Ansbach,  in Baviera , un altro giovane siriano si fece esplodere nel tentativo di entrare ad un festival musicale con 2500 persone provocando 15 feriti, alcuni dei quali in gravi condizioni. L’Isis rivendicò l’attacco e furono riscontrati segni di affiliazione del giovane allo Stato Islamico. Due giorni prima, il 22 luglio, a Monaco di Baviera, un ragazzo tedesco di origini siriane aprì il fuoco in un centro commerciale uccidendo 9 persone e ferendone 35. Il ragazzo si tolse la vita durante l’inseguimento della polizia, ma fu esclusa l’ipotesi di terrorismo e si scoprì che l’attentatore si era avvicinato a posizioni politiche di estrema destra. Tre delle 9 vittime erano turche. Il 18 luglio un ragazzo di origini afgane ferì in modo grave cinque persone su un treno regionale in Baviera e in un video diffuso dall'Isis il giovane aveva detto di volersi vendicare per la morte di un suo amico in Afghanistan. Il 7 luglio all’aeroporto di Tegel a Berlino un allarme bomba fece evacuare un aereo in partenza per Monaco per poi rivelarsi infondato.

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