Il vicepresidente della Commissione Sanità al Senato, Maurizio Romani (idv), è stato invitato, prima volta per un senatore della Repubblica, come "ospite di Stato" al congresso mondiale di Ayurveda che si è tenuto a Calcutta. Gli incontri il Ministro dell'AYUSH (Ayurveda, Yoga, Unani, Siddha e Omeopatia) e con altri funzionari indiani hanno posto le basi per rapporti futuri tra l'India e l'Italia. "L'obiettivo - spiega il senatore idv Romani - è quello di aprire, attraverso la nostra nazione, un hub per la diffusione delle medicine tradizionali, e dell'Ayurveda in particolare, in tutta Europa". Alla base di questa missione asiatica ci sono i contatti presi nel corso dei Convegni, entrambi svoltisi lo scorso settembre, sulla medicina ayurvedica (a Milano) e sulle Medicine tradizionali e non convenzionali, tenutosi in Senato e che ha visto la partecipazione dell'Ambasciatore dell'India a Roma. "Credo sia giunto il momento di affrontare, anche in sede legislativa, l'importanza delle medicine tradizionali e non convenzionali per il trattamento integrato di molte patologie croniche - aggiunge Romani - Bisogna mettere il paziente al centro del nostro percorso terapeutico, nonostante le resistenze di alcune figure istituzionali e non, che vedono in questo un pericolo per la salute. Ritrosie che non tengono conto del numero elevato di persone che nel mondo, compresa l'Italia, si curano anche con la Medicina tradizionale e non convenzionale. Non a caso l'Idv si è fatta portatrice della diffusione di questi valori depositando in Cassazione il testo di una Legge di iniziativa popolare che prevede, appunto, la raccolta di firme per il riconoscimento delle medicine tradizionali e non convenzionali a partire dal prossimo mese di gennaio".