Aumentano sempre più gli studi effettuati sulle cellule staminali. La medicina sottolinea il potenziale delle cellule staminali che sono oggi utilizzate per il trattamento di diverse patologie. Le staminali si trovano anche nel cordone ombelicale ed è proprio grazie al loro impiego nella medicina rigenerativa che è quanto mai importante che una coppia in procinto di avere un bambino, sia a conoscenza della conservazione delle staminali cordonali.
Esistono due diverse modalità di conservazione:
- donazione pubblica: il sangue raccolto dal bambino e contenente le cellule staminali vengono donate al sistema sanitario pubblico. In questo modo i genitori ne perdono la proprietà e le staminali possono essere utilizzate dalla collettività
- conservazione privata: le staminali cordonali vengono crioconservate in biobanche apposite con sede all’estero (come stabilito dal Decreto Ministeriale del 18 Novembre 2009) e il donatore e la sua famiglia possono usufruirne in caso di necessità.
Scegliendo la donazione pubblica dunque, il campione di sangue donato viene conservato in una struttura pubblica e può essere utilizzato per trapianti di tipo allogenico. C’è un caso che fa eccezione ed è quello in cui ci sono rischi di patologie “geneticamente determinate” per il bambino (secondo quanto riportato dal Ministero della Salute¹). In questo caso specifico la famiglia può richiedere la conservazione per uso autologo dedicato.
Nella conservazione privata invece le staminali cordonali possono essere utilizzate per svolgere trapianti autologhi (le cellule vengono infuse nello stesso donatore) oppure allogenici intra-familiari (le cellule vengono utilizzate su un membro della famiglia del donatore). Maggiore è il grado di parentela con il donatore maggiore è la possibilità che ci sia compatibilità. Nel caso dei fratelli si può raggiungere il 25%, mentre per i genitori è del 50%.
In Italia il numero di biobanche pubbliche è molto alto: sono 19 e rappresentano il 10% delle strutture presenti in tutto il mondo. Nonostante ciò, i dati riportati dal CNS (Centro Nazionale Sangue) rivelano che il numero di unità di sangue raccolte e poi conservate è piuttosto basso. Per quanto riguarda il 2015 infatti sono state raccolte 17.844 unità di sangue, ma ne sono state conservate solo 1.704², a dispetto di un numero di nascite che si aggira intorno ai 488.000 bambini³.
La donazione non è un servizio garantito giacché molti cordoni finiscono nei rifiuti organici. In quanto mezzo terapeutico con un enorme potenziale, diventa quanto mai importante preservare le staminali del cordone ombelicale con la modalità di conservazione che una famiglia ritiene più adatta per sé.
Ulteriori informazioni su: www.sorgente.com
Fonti
1.Decreto Ministeriale 18 novembre 2009 “Disposizioni in materia di conservazione di cellule staminali da sangue del cordone ombelicale per uso autologo-dedicato”.
2. Report Centro Nazionale Sangue (CNS) 2015
3. Dati Istat

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