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D’Alema: andare a votare ora sarebbe irresponsabile

L’ex Premier però non rinuncia a dare una stoccata a Renzi: “Era lui che voleva rottamare gli altri, spero gli sia passata”

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“Il Capo dello Stato darà l'incarico a una personalità che lavorerà a misurare le disponibilità per un governo necessario al paese. Si dovrà verificare il senso di responsabilità delle forze politiche e credo ci sia una maggioranza in Parlamento che non intenda favorire lo scioglimento irresponsabile delle Camere. Andare a votare ora sarebbe irresponsabile anche perché la Consulta deve ancora pronunciarsi sull'Italicum. E mi auguro che l'assunzione di responsabilità possa essere la più ampia possibile”.

Con il suo solito ironico aplomb l’ex premier Massimo D’Alema commenta così il clamoroso risultato del referendum che ha visto la vittoria dei sostenitori del No alla riforma costituzionale con un distacco di oltre dieci punti. “Gli italiani hanno voluto affermare un principio: le regole fondamentali non possono essere imposte da una maggioranza di governo. Ha vinto il popolo italiano perché ha ristabilito il principio che la Costituzione non può essere alla mercé della maggioranza del momento. Se non ci fosse stata una parte significativa del centrosinistra per il No, avremmo lasciato questo risultato nelle mani della destra e del M5S”,. Nella sede del comitato “Scelgo No”, di cui è presidente, la soddisfazione è palpabile: e a chi gli chiede se Renzi si dimetterà anche da segretario del Pd, la risposta di D'Alema è una stoccata sferzante: “Non mi pare - aggiunge - che abbia parlato in alcun modo di dimettersi da segretario e poi i problemi del segretario del Pd li affronterà il Pd ora questo voto ci dice altro: immagino che ora il presidente della Repubblica debba in un tempo rapido dare l'incarico per nuovo governo.

C'è una maggioranza parlamentare che ha votato no che ha assicurato il suo sostegno ad un futuro governo perché ci sono molte cose da fare dalla legge di bilancio all'emergenza terremoto. Sull'Italicum pende un ricorso alla Consulta e lo stesso premier ha parlato della necessità di rivederlo. Ora la legge elettorale sarà il frutto di un dialogo rispettoso tra i diversi partiti. Gli italiani hanno voluto anche affrontare un principio: le regole fondamentali non possono essere imposte”. D’Alema conferma di non competere per nessun incarico perché “lo farà una generazione nuova. Bisogna lavorare per ricostruire” e annuncia l’intenzione nei prossimi giorni di tornare a Bruxelles a dirigere la Fondazione Italiani Europei”. L’ultimo affondo verso Renzi è una freccia al curaro: “E’ stato battuto il concetto neocentrista, bisogna recuperare quelli che se ne sono andati, che sono tanti. Il Pd deve tornare ad essere Pd essendo chiaro che non è il partito di Renzi. Naturalmente Renzi è una forza fondamentale, io non voglio togliergli spazio, era lui che voleva rottamare gli altri, spero che questa passione gli sia passata”.

Soddisfazione anche nelle parole di Roberto Speranza che riuniva diverse anime della minoranza Dem in Sinistra Riformista: “Oggi si è scritta una bellissima pagina di partecipazione democratica. L'Italia ha dimostrato ancora una volta di essere un grande Paese. Nel campo del No c'è stato un pezzo irrinunciabile del centrosinistra. Noi lo abbiamo rappresentato dentro il Pd. Il risultato che si preannuncia dimostra che eravamo nel giusto a difendere le convinzioni nostre e di molti militanti e cittadini del centrosinistra": così Roberto Speranza, che guida l'area di minoranza Pd Sinistra riformista.

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