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Storie di donne: Hillary Clinton, la prima first lady con una laurea

La storia di una delle donne più potenti del nuovo millennio

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Prima di intraprendere l'attività politica, ha esercitato la professione di avvocato e docente di diritto penale, diventando la prima donna a essere ammessa come socio nel «Rose Law Firm», uno degli studi legali più antichi degli Stati Uniti; ha inoltre fatto parte dei consigli d'amministrazione delle multinazionali Walmart e Lafarge. È sposata con Bill Clinton dal 1975; a seguito dell'elezione del marito alla carica di presidente degli Stati Uniti d'America, è stata first lady dal 1993 al 2001. Successivamente ha prestato servizio per otto anni come senatrice in rappresentanza dello Stato di New York (2001-2009), venendo eletta per il suo primo mandato mentre era ancora first lady e diventando quindi la prima moglie di un presidente a ricoprire una carica elettiva.

Già  first lady dell'Arkansas, dal 1980  presiedette il Comitato Arkansas Educational Standards, dove, con successo, lottò per migliorare la qualità professionale dei test attitudinali dei nuovi insegnanti. Fece inoltre parte del Rural Health Advisory Committee, introducendo un programma chiamato "Arkansas' Home Instruction Program for Preschool Youth", che insegna ai genitori a lavorare con i propri figli nell'istruzione prescolastica e alfabetizzazione. Hillary Rodham Clinton fu nominata Donna dell'Anno dell'Arkansas nel 1983 e Madre dell'Anno dell'Arkansas nel 1984.

Durante la sua carriera moglie del governatore dell'Arkansas, continuò a operare in ambito giudiziario con il Rose Law Firm. Nel 1988 e nel 1991, il National Law Journal la nominò uno dei 100 avvocati più influenti degli Stati Uniti. Partecipò inoltre alla fondazione dell'Arkansas Advocates for Children and Families e operò nell'albo dei Servizi Legali dell'Arkansas Children's Hospital e per il Children's Defense Fund.
Dal 1985 al 1992, la Clinton operò nel consiglio di amministrazione sia per il The Country's Best Yogurt che per Wal-Mart; lavorò inoltre per Lafarge, un'azienda industriale francese, la più grande produttrice al mondo di manifatture in cemento.
 

Quando Bill Clinton diventò presidente nel gennaio 1993, Hillary Rodham Clinton diventò la first lady degli Stati Uniti e fu la prima ad aver conseguito una laurea e la prima ad avere una sua carriera professionale di grande successo. È considerata come la più influente first lady americana dai tempi di Eleanor Roosevelt. Nel 2007 annunciò la sua candidatura alle elezioni del 2008, in competizione con il senatore dell'Illinois Barack Obama. Tuttavia fu sconfitta da quest'ultimo, nonostante fosse considerata come favorita dai sondaggi della vigilia. In seguito diede il suo appoggio a Obama, che fu eletto presidente. 

Nel 2009 il suo sfidante delle primarie, Barack Obama, le offrì il ruolo di segretario di Stato, carica che Hillary Clinton conservò sino alla fine del primo mandato di Obama. Importanti sono anche le vicende personali di Hillary che passarono alla storia...del gossip. Nel 1998, la relazione dei coniugi Clinton divenne l'oggetto di un gran numero di polemiche e speculazioni a seguito del cosiddetto «scandalo Lewinsky» (noto anche con la definizione di «Sexgate»), quando l'allora presidente Clinton ebbe una relazione extraconiugale con una stagista della Casa Bianca, Monica Lewinsky.

Sostenendo in seguito di essere stata ingannata dalle iniziali affermazioni del marito, il quale aveva dichiarato che non vi era stata alcuna relazione extraconiugale, la first lady ebbe a dire che le accuse contro il marito erano il prodotto di una «grande cospirazione dell'ala destra del Congresso». Dopo che l'evidenza degli incontri tra il presidente e la Lewinsky divenne inconfutabile, Hillary Clinton affermò risolutamente che il suo matrimonio continuava solido. In seguito, in entrambe le autobiografie dei coniugi venne rivelato che il caso Lewinsky fu un periodo molto doloroso che mise seriamente in crisi il loro matrimonio. Nonostante questa parentesi negativa Hillary riuscì a ribaltare questa situazione negativa in suo favore, diventando simbolo di forza ed eleganza ma allo stesso tempo di accettazione. Si è ripresentata  quest'anno come prima donna a ricoprire un ruolo così determinante è importante ma è stata una notte surreale. Drammatica. Sbagliata. Dove lo scorrere delle ore ha smontato pezzo per pezzo ogni illusione, man mano che i network chiamavano gli Stati sulla colonna rossa di Donald Trump, il popolo democratico cercava di reagire, come se non volesse credere alla realtà. 

Hillary Clinton non ce l’ha fatta, non sarà lei la prima donna presidente degli Stati Uniti. La sua è una sconfitta triste, solitaria e finale. Hillary ha perso malamente, pagando sicuramente una strategia sostanzialmente negativa, dove il solo, vero argomento portante della sua narrazione è stato quello di fermare Trump, l’usurpatore, il pericoloso ciarlatano. E adesso vedremo cosa accadrà.

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