Claudio Borgarelli ha confessato davanti al Gip Paola Faggioni l'omicidio dello zio: "Abbiamo discusso per il sentiero . Lui mi ha insultato e sputato addosso e io non ho capito più nulla. Quella mattina Ho aperto la porta quella mattina e ho visto la macchina e i paletti divelti. Ho seguito mio zio e mi sono portato dietro la pistola perché temevo che fosse armato anche lui. Abbiamo discusso. Io gli ho sparato due colpi e poi l'ho decapitato. Sono tornato a casa, ho messo la testa nel sacco e poi l'ho buttata".
Sul macabro gesto della decapitazione Borgarelli non ha saputo dare spiegazioni. Ha confessato di avere trascinato il corpo del parente senza testa legandolo con una corda, poi ha infilato la testa in un sacco ed è tornato a casa dove si è cambiato.
Borgarelli ha usato la pistola che teneva nella sua abitazione "Io volevo bene a mio zio. Ero legatissimo a lui quando ero piccolo. Ma questa vicenda del sentiero mi ha ossessionato. Mi sentivo vittima di una ingiustizia", ha detto Borgarelli che ha confessato di non poter più avere sulla coscienza questo omicidio