Nel giro di un anno, C.E., 36enne originario di Lecce, era riuscito a mettere a segno 9 rapine nello stesso supermercato nella zona di Porta Maggiore, a Roma. Una lunga e
attenta indagine da parte degli agenti del Commissariato di Porta Maggiore, diretto da Giovanni Di Sabato, ha permesso di individuarlo e arrestarlo al termine dell'ennesima rapina.
Grazie all'acquisizione delle immagini gli investigatori hanno potuto analizzare e confrontare i singoli episodi ed è così che hanno notato che l'autore delle rapine probabilmente era sempre lo stesso. In tutti i casi l'uomo, con il volto coperto da un berretto, una sciarpa nera ed occhiali da sole, con camicia a maniche lunghe e giaccone a volte verde altre nero, si introduceva all'interno dell'esercizio commerciale e, pistola in pugno, intimava ai dipendenti di consegnargli il denaro presente in cassa. Grazie alla testimonianza di alcuni dipendenti, che hanno fornito particolari sull'uomo, tra cui la presenza di un tatuaggio, gli agenti sono riusciti a ricostruire non solo il suo identikit ma anche i movimenti dell'indagato fino ad individuare la sua abitazione. E' iniziato così un servizio mirato di controllo nei confronti dell'uomo. Quando per l'ennesima volta ha rapinato lo stesso supermercato, al rientro a casa ha trovato i poliziotti ad attenderlo. Nell'abitazione gli agenti hanno sequestrato sia l'arma utilizzata per commettere le rapine, una pistola replica di una Colt 45 che diversi capi di abbigliamento corrispondenti a quelli indossati dall'uomo durante le rapine. Recuperati anche i 215 euro appena rapinati.
C.E. è stato arrestato per rapina aggravata e, durante il processo per direttissima, ha patteggiato una pena di 2 anni di reclusione.