A Firenze si è svolta la trentesima assemblea nazionale dei comuni italiani. Il convegno, nel corso di una conferenza stampa era l’occasione per fare il punto della presenza femminile nelle istituzioni dopo l’entrata in vigore delle legge del 23 novembre 2012 n. 215 che ha introdotto disposizioni volte a promuovere la presenza femminile nelle amministrazioni locali con una duplice misura:
- la quota di lista: nelle liste dei candidati nessuno dei due sessi può essere rappresentato in misura superiore a due terzi; inoltre nei comuni più di 15.000 abitanti il mancato rispetto della quota può determinare la decadenza della lista.
- L’introduzione della doppia preferenza di genere, che consente all’elettore di esprimere due preferenze (anziché una, come previsto dalla normativa previgente) purché riguardanti candidati di sesso diverso, pena l’annullamento della seconda preferenza.
Alla conferenza stampa dovevano essere presenti alle ore 11,00 il Presidente dell’ANCI, Piero Fassino, la delegata ANCI alle Pari Opportunità, Alessia De Paulis e il Direttore Cittalia Fondazione ANCI Ricerche, Paolo Testa. Tra il pubblico molte sindache e amministratrici dei piccoli comuni italiani dal nord a sud.
Per ingannare l’attesa le donne impegnate nelle amministrazioni hanno esposto le loro idee e problematiche, forte l’esigenza per tutte di uscire dai clichè di comprendere che per aumentare le quantità occorre cambiare la mentalità. Alcune amministratrici hanno lamentato il fatto che ancora gli incarichi alle donne siano stati dati all’interno delle amministrazioni ma sono comunque mansioni collaterali al vero potere decisionale e che alla stessa manifestazione Anci si contassero 100 interventi maschili e 11 femminili.
Il confronto è proseguito ma il segretario non è arrivato. Magda Verazzi la sindaca di Vignone Verbanio Cusio Ossola ha fatto presente ad Alessia De Paulis che il rispetto e il giusto peso all’interno delle istituzioni inizia anche con il presenziare puntualmente agli eventi organizzati .
La delegata alle pari opportunità Anci ha risposto che l’assenza di Fassino non era da imputare a mancanza di rispetto per le donne ma a un programma molto impegnativo che il presidente doveva seguire; vederla così significava avere una visione miope.
Alle 11,40 Non hanno gradito il ritardo neppure le sindache di Doviglioso Veronese e la vicesindaco di Sangano di Torino che se ne sono andate.
“Se non è un problema di scarsa attenzione verso il genere femminile è un problema organizzativo e quindi non voglio aspettare ancora per l’insufficiente professionalità altrui” ha ribadito Magda Verazzi “ Noi abbiamo garantito la nostra presenza e il nostro incondizionato impegno per questo momento di ritrovo e avremmo voluto che anche gli altri facessero altrettanto, il rispetto per noi donne inizia anche all’interno delle istituzioni”