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Sposa accompagnata all’altare dall’uomo che vive grazie al cuore del padre

“Senti il battito, mi ha detto”. E’ stato incredibile, ho sentito davvero il cuore che batteva. Era così forte”.

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Come tutti, nel giorno più importante della propria vita anche Jeni avrebbe voluto avere il papà al suo fianco. Era difficile immaginare il giorno del suo “Sì” senza suo padre, perciò, ha deciso di portare con se una parte di lui: il suo cuore che batte ancora.

Michael Stepien morì 10 anni fa, ucciso da un 16enne durante un tentativo di rapina a Swissvale, un comune nell’hinterland di Pittsburgh, negli Stati Uniti. In quello stesso periodo Arthur “Tom” Thomas, che ha 4 figli, aveva i giorni contati quando i medici lo chiamarono per comunicargli che avevano trovato un cuore compatibile. Da allora Thomas vive grazie all’organo donato da Michael.

“Durante questi 10 anni – racconta Thomas – ho visto i miei figli fare la maturità, laurearsi e probabilmente potrò vederli sposati”. Dal 2006 la famiglia di Michael, invece, è stata costretta ad andare avanti senza di lui cercando di abituarsi alla sua mancanza.
Nel giorno del suo matrimonio, però, Jeni non ha voluto rinunciare a tenere accanto a se una parte di suo padre e, grazie al suggerimento di Paul Maenner che oggi è diventato suo marito, ha deciso di contattare Thomas. L’uomo è stato felice dell'idea ed ha accettato senza un attimo di esitazione anche perché, per lui era importante fare questa piccola cosa per la figlia dell’uomo che gli ha salvato la vita.

“Quando è arrivato in chiesa mi ha preso le dita e le ha messe sul suo polso – ha raccontato Jeni al Washington Post “Senti il battito, mi ha detto”. E’ stato incredibile, ho sentito davvero il cuore che batteva. Era così forte”.

Le due famiglie erano entrate in contatto non appena Thomas, ripresosi dal trapianto, aveva scritto una lettera alla famiglia di Michael. Adesso per la prima volta, l’incontro, proprio quando ha accompagnato Jeni all’altare: “Ho pensato che fosse la persona perfetta – spiega Jeni – perché ha una pezzo di mio padre che vive in lui”.

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