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Industria, il nostro omaggio a Merloni

Ha fatto grande l’azienda che porta il suo nome

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Industria e imprenditoria italiane in lutto.

Il 18 giugno si è spento a 83 anni, dopo essere stato ricoverato per un malore, Vittorio Merloni, l’uomo che portò l’omonima azienda, da lui guidata ininterrottamente dal 1975 al 2010, alla sua massima espansione internazionale.

Ma fu anche presidente di Confindustria per un quadriennio (dal 1980 al 1984, anno in cui fu anche insignito del titolo di Cavaliere del Lavoro) e, subito dopo,  presidente di Centromarca (associazione per la tutela dell’industria di marca) per un altro quadriennio (1984-88). Dal 2001 al 2005 altro quadriennio di presidenza: all’Assonime, associazione italiana delle società per azioni. E naturalmente nel suo curriculum non si possono dimenticare i tredici anni (1981-1994) passati nel Consiglio di Ammistrazione dei soci dell’Harvard Business School di Boston (scuola superiore di economia collegata alla celebre università bostoniana).

Con l’impero industriale fondato dai Merloni, Fabriano divenne famosa nel mondo non solo per la carta (gloria fabrianese dal 1264), ma anche per le cucine e gli elettrodomestici (le lavatrici in primis).  Vittorio Merloni apparteneva alla seconda generazione della dinastia iniziata con Aristide nel 1930 (il nostro sarebbe nato tre anni dopo).

Con Vittorio le pionieristiche Industrie Merloni, dove aveva iniziato a lavorare nel 1960, l’anno del lancio del marchio Ariston, diventano Merloni Elettrodomestici S.p.A.  nel 1975 e poi, dal 2005, Indesit Company S.p.A., in omaggio al brand nel frattempo divenuto il più importante della scuderia: in principio era un marchio concorrente, poi nel 1987 la Merloni lo acquisì da Olivetti. E così Graecia capta ferum victorem cepit.

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