Con la chiusura dell'anno scolastico si concludono anche gli incontri del Ten. Colonnello Gianfranco Paglia, consigliere militare del Ministro alla Difesa Roberta Pinotti, impegnato a promuovere il ruolo del soldato italiano nelle scuole di tutta Italia.
Un impegno che lo ha visto in giro per tutto il paese a parlare di missioni militari di pace e del Gruppo Sportivo Paralimpico della Difesa, di cui è il capitano e portabandiera.
Tutta questa attività è nata e resa possibile grazie ad un protocollo d'Intesa siglato tra i ministeri di Miur e Difesa in cui si dà l'opportunità alle scuole di conoscere, attraverso l' esperienza e testimonianza dei militari, qual è l'impegno nei vari teatri operativi grazie anche a supporti informativi: attraverso un filmato di pochi minuti gli studenti entrano in contatto con il sunto di un mondo a loro sconosciuto, o meglio, colgono l'umanità al di là delle brutture della guerra.
Sono incontri - ha dichiarato il Ten. Col. Gianfranco Paglia - che continuano ad arricchirmi, in cui ho avuto la possibilità di visitare molte scuole ed ho trovato ragazzi sempre più interessati e soprattutto desiderosi di conoscere ciò che sta accadendo nel mondo. Sempre più documentati ed informati. Le loro domande puntuali, mai banali e più volte ho percepito la preoccupazione velata dell'Isis, il desiderio di conoscere il vero ruolo del soldato nelle missioni di pace. Ho incontrato studenti di ogni età , ragazzi che hanno conosciuto l'orrore della guerra come una studentessa di origine albanese che adesso studia in provincia di Caserta. Giovani studenti che hanno voluto imparare e capire il perché del terrorismo, hanno affrontato temi non semplici e l'hanno fatto a modo loro, con domande, elaborati, disegni.
Porto con me bei ricordi ed emozioni, non ultimo, impegnati ad Orlando per gli Invictus Games, i ragazzi della Scuola Media Collecini di Casola a Caserta, ci hanno inviato una foto mantenendo la bandiera italiana. Ecco sono questi i messaggi che ci spingono a continuare e ci fanno comprendere che il sacrificio è ben ripagato nel senso che stiamo riuscendo a far vedere l'altro lato delle verità alle future generazioni che avranno consapevolezza diversa rispetto a ciò che leggono sui libri.
Un' iniziativa e un'esperienza che oltre a favorire il contatto umano, spesso rarefatto in troppi ambiti, tra i ragazzi e i soldati con il mondo militare, per andare oltre a vecchi stereotipi ed aiutare a costruire un'identità nazionale libera.