Festa della Repubblica Italiana dal sapore dolceamaro quella del 2016, divisa tra il doveroso ricordo dei settanta anni per la prima votazione delle donne in Italia e il tentativo di sovvertimento della Costituzione proposto da Renzi.
Tra il 2 e il 3 giugno 1946 anche le cittadine italiane furono chiamate al seggio elettorale per decidere l'ordinamento futuro del paese, scegliendo tra monarchia o repubblica: una scelta che poi porterà alla stesura della Costituzione nazionale, che adesso qualcuno vuole cambiare con un referendum, strumento che peraltro è stato osteggiato in una recente occasione – trivelle sì, trivelle no - proprio da chi adesso strepita per usarlo contro la Carta Costituzionale.
Settant'anni di voto femminile che hanno cambiato, migliorato il paese per essere oggi fieri, senza sottovalutare le difficoltà : il cammino fatto dalla Repubblica per garantire agli italiani democrazia, libertà , benessere, giustizia, diritti, qualità della vita - come ha affermato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Sguardi di circostanza, hashtag imbonitori per una presenza politica sempre più urlata quanto poco sostanziosa, malessere covato dell'italiano, che per quanto attaccato al suo paese viene estromesso quando fa notare le sue difficoltà : in mezzo a tutto questo e alla tradizionale parata dei Fori Imperiali – che quest'anno ha visto per la prima volta anche la presenza una rappresentanza dei Sindaci italiani per un legame tra capitale e periferia – arriva anche la ricorrenza per la scomparsa di Rino Gaetano.
Il 2 giugno 1981 il popolare – e caustico – cantautore ci lasciava proprio a Roma, quasi a voler ricordare che le Istituzioni devono guidare il paese, ma che è il cittadino a difenderlo con tutti i mezzi possibili, dissenso compreso nei confronti delle stesse, perché anche questo è democrazia.