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Attacchi online a infrastrutture, fenomeno in aumento

Nel mirino centrali elettriche e altri impianti

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More terroristico.

Aumenta, a livello globale, il numero degli attacchi informatici a infrastrutture critiche come centrali elettriche, gasdotti, acquedotti. Ormai sulla rete, tra sabotaggi firmati Anonymous e offensive dell’Isis (o quantomeno proiezioni virtuali delle loro offensive), c’è spazio per chiunque altro voglia inserirsi con scorrerie, raid, spedizioni punitive, e perché no razzie e saccheggi.

C’è un Medioevo di corsari saraceni e di barbari del deserto che vive dentro Internet, e corre lungo le sue contrade immateriali. Gli hacker dell’alba del mondo informatico sembravano quasi degli eleganti cattedratici, troppo oltre il resto degli utenti di computer e Internet per non scegliere la strada dell’eresia. E diventare guerrieri anti-sistema.

Adesso, a fianco agli emuli e agli epigoni di quei primi, ci sono pirati che navigano su pesanti e minacciose navi dotate di mostruose polene, o armate delle tenebre che sanno come rompere la barriera dell’impermeabilità tra virtuale e reale. E naturalmente allarma il fatto che sulla rete siano in aumento, negli ultimi anni, anche quel tipo di attacchi che, fino a ora, in una classifica su base mondiale, erano sempre stati fanalino di coda: le cyber-aggressioni contro obiettivi infrastrutturali di tipo industriale, infatti, fino all’anno scorso rappresentavano solo il 3% della rabbia assassina e distruttrice che si concentra su Internet.

Solo nel 2015, invece, secondo un rapporto Clusit (l’Associazione Italiana per la Sicurezza Informatica) sono aumentate del 154% rispetto all’anno precedente. In aumento sul web, e non di poco bensì dell’81%,  anche le attività “para-terroristiche” rivolte a danno dell’industria dell’auto (automotive) e quelle più convenzionali, cioè dirette contro servizi e canali presenti in Internet: mail, social network, e-commerce e cloud

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