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Cosa pensa davvero il paese del DDL Cirinnà?

Intervista ad un ventenne qualunque per saperne di più

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L’argomento è sulle prime pagine di tutti i giornali da mesi, vediamo il susseguirsi infinito di interventi di politici favorevoli e contrari, psicologi e militanti, e dubbi sondaggi sulla vita altrui, ma cosa ne pensano davvero i cittadini comuni, i non coinvolti in prima persona e non schierati con una posizione ideologica aprioristica? Siamo sicuri che la gente sappia davvero il contenuto del disegno di legge o ne abbia un'ideea chiara a riguardo? Gli italiani sono pronti ad allargare i diritti civili o stanno ancora decidendo che Paese vogliono essere?
Cimentiamoci in un’intervista campione ad un italiano qualunque, uno studente, classe 96’, milanese di origini cingalesi..

1) Cosa sai del ddl Cirinnà?
Non sono molto informato a riguardo, so solo che l’Italia è l’unico paese in Europa a non aver ancora preso provvedimenti legislativi sulle unioni gay.
 

2) Sei d’accordo con il disegno di legge iniziale? (quindi con l’introduzione della step child adoption)
No, non sono del tutto d’accordo.

3)  Pensi che l’Italia e la sua legislazione siano indietro sui diritti civili garantiti?
Penso di si, l’Italia in quanto Paese occidentale non è in linea con gli altri,  tuttavia non credo che sia il Paese più arretrato sul tema, infatti ci sono Stati nel mondo che considerano l’omosessualità un reato condannabile con la pena di morte. La cosa più assurda è che in questi stessi ordinamentii sono consentiti matrimoni con minorenni o addirittura bambine, o più semplicemente le unioni combinate  che oltre ad essere ancora molto frequenti sono socialmente accettate, come nel mio paese di origine. Inoltre in molti luoghi del mondo le donne sono ancora trattate come delle bambole poste a soddisfare i bisogni degli uomini. L’Italia dovrebbe fare un passo avanti, anche se non mi riferisco solo a questo tema…

4) Che ruolo ha avuto il Movimento Cinque Stelle in Parlamento, riguardo al dibattito sulle unioni civili?

Non ne so nulla.

5) Cosa pensi delle famiglie arcobaleno?
Penso che ognuno in questo mondo abbia il diritto di essere felice e vivere la vita che vuole. Non conosco personalmente famiglie omosessuali; tuttavia immagino che una famiglia gay, potrebbe incontrare delle difficoltà nel crescere un figlio, soprattutto nella società di oggi. Credo, inoltre che le due figure genitoriali distinte: la madre, accogliente e fulcro degli affetti e il padre figura autoritaria non siano un retaggio culturale, ma un modello completo e utile per cimentarsi nel già difficile ruolo di educatori. Una società non del tutto pronta ad un nuovo modello educativo inoltre, non aiuta, i bambini potrebbero essere presi in giro dagli amici o essere additati come diversi. Queste famiglie, a mio parere dovrebbero farsi supportare da degli psicologi così che i bambini possano evitare di vivere eventuali pregiudizi come un problema.

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