Secondo l’autopsia effettuata al Cairo Regeni è morto tre-quattro giorni prima del ritrovamento e sarebbe rimasto prigioniero dei suoi carnefici quattro o cinque giorni . Giorni infernali duranti i quali gli sono state inferte botte e sevizie.
Dopo il rientro in Italia il cadavere è stato sottoposto a una nuova autopsia da parte dei medici della Sapienza disposta dal pm Sergio Colaiocco titolare dell'indagine che si aperta sulla morte del giovane. Un esame al quale ha presenziato anche un consulente medico-legale nominato dalla famiglia Regeni che si si è protratto fino a tarda sera, e che confermerebbero quanto scoperto al Cairo : Giulio dopo giorni di sevizie è morto per la frattura di una vertebra cervicale provocata da un violento colpo al collo o da una torsione indotta della testa oltre il punto di resistenza. Sono inoltre emersi numerosi reperti che saranno sottoposti ad analisi specifiche di laboratorio.
Intanto il ministro degli esteri Gentiloni ha affermato che la verità è ancora molto lontana e sebbene venerdì fossero state fermate due persone per il delitto del giovane queste sono state poi rilasciate.
Questi arresti pare si siano verificati per distogliere l'attenzione dai corpi di sicurezza speciali, e imputare la morte del giovane a una comune rapina.
Gli investigatori italiani sono al Cairo da due giorni, ma stanno ancora mettendo a punto la strategia investigativa anche se ormai vi sono pochi dubbi sul che Giulio Regeni sia caduto nelle mani di una squadra dei servizi di sicurezza che da tempo lo controllavano.