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Banca Etruria, guai per Fornasari

Con lui rinviati a giudizio anche Bronchi e Canestri

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Rinvio a giudizio.

Ė quanto è stato comunicato mercoledì 3 febbraio all’ex presidente di Banca Etruria, Giuseppe Fornasari, dal procuratore della Repubblica di Arezzo, Roberto Rossi. Tecnicamente si chiama avviso di chiusura indagini, e, più o meno come l’avviso di garanzia, serve ad informare un determinato soggetto che in una inchiesta giudiziaria de eo disputatur. Il reato contestato a Fornasari è quello di ostacolo alla vigilanza: lo condivide con altri due personaggi di spicco all’interno della banca aretina, Luca Bronchi, ex amministratore delegato, e Davide Canestri, dirigente.

Fornasari, Bronchi e Canestri dovranno dunque presentarsi il 10 marzo prossimo, davanti al gup del tribunale di Arezzo, per l’udienza di apertura relativa al primo filone dell’inchiesta su Banca Etruria, al centro di una bufera giudiziaria (e mediatica) per l’ormai ben nota truffa ai danni dei risparmiatori. Questo primo filone era iniziato nel 2013, dopo che un’ispezione della Banca d’Italia che rilevava le criticità del bilancio dell’istituto arrivò sulla scrivania di Rossi: e questo nonostante l’ostruzionismo dei suddetti tre nel comunicare i dati reali (di qui, appunto, il reato di ostacolo alla vigilanza). 

Fornasari e Bronchi sono già stati allertati da Rossi anche per il  secondo filone dell’inchiesta, che riguarda una vicenda di false fatturazioni. Coinvolti in esso sono pure  Fabio Palumbo ed Ernesto Meocci, rispettivamente ex presidente ed ex ad di Methorios, società di consulenze finanziarie. Ne risulterebbe fuori, invece, Lorenzo Rosi, ultimo presidente prima dello scandalo, che comunque continua ad essere coinvolto nel “terzo anello” d’inchiesta, quello relativo al conflitto di interessi.

Frattanto si fa strada l’ipotesi di una exit strategy concordata dalla banca con alcuni dei suoi clienti privilegiati per far sì che i loro risparmi venissero messi al sicuro dagli effetti del decreto Salva-banche che era nell’aria: lo svuotamento preventivo dei conti correnti deluxe sarebbe avvenuto un mese prima del varo del decreto.

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