Pachino, la città del pomodorino e del vino, teme il 2026: commercio in crisi, nuove chiusure e un Natale senza precedenti a Marzamemi

PACHINO (SR) – Pachino, la città del pomodorino e del vino, eccellenze che per anni hanno rappresentato un motore economico e identitario del territorio, si prepara ad affrontare un 2026 che si preannuncia particolarmente difficile. La crisi economica non è più solo una previsione: è già una realtà tangibile fatta di consumi in calo, attività in sofferenza e un crescente clima di sfiducia.
Nel cuore della città, Piazza Vittorio Emanuele non è più quella di una volta. Un tempo centro vitale del commercio e della socialità, oggi appare più spenta, con meno passaggio, serrande abbassate e un’atmosfera che racconta un cambiamento profondo. I commercianti parlano apertamente di difficoltà strutturali e di un progressivo svuotamento del centro urbano.
Commercianti allo stremo: “Altre attività rischiano di chiudere”
Il quadro che emerge tra gli operatori economici è preoccupante. Diverse attività sono già in forte affanno e, secondo quanto riferiscono gli stessi esercenti, nei prossimi mesi sono previste ulteriori chiusure commerciali.
«Non è più sostenibile», racconta un negoziante storico della zona centrale. «Tra affitti, tasse e bollette, lavoriamo solo per coprire le spese. Se il 2026 sarà come temiamo, molti non riapriranno».
Il malessere non riguarda solo il commercio al dettaglio, ma si estende a bar, piccoli esercizi e servizi. La riduzione del potere d’acquisto delle famiglie e la contrazione dei consumi stanno colpendo duramente l’economia locale.
Marzamemi e un Natale mai visto prima
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A destare particolare allarme è anche la situazione di Marzamemi. Il borgo marinaro, che negli ultimi anni aveva registrato una crescita costante e una buona presenza turistica anche nei mesi invernali, quest’anno vive un Natale sottotono, come mai accaduto prima.
Ristoranti meno affollati, botteghe artigiane con incassi ridotti e presenze turistiche inferiori alle attese. «Non ricordiamo un periodo natalizio così debole», spiegano alcuni operatori. «Marzamemi era una garanzia, oggi invece si lavora con grande incertezza».
Malcontento diffuso e clima di sfiducia
In città cresce il malcontento. Tra i cittadini si respira un senso di frustrazione e di preoccupazione per il futuro. Il timore condiviso è che la crisi economica annunciata per il 2026 possa aggravare ulteriormente una situazione già fragile, colpendo occupazione, servizi e qualità della vita.
Le difficoltà del comparto agricolo, l’aumento dei costi e la mancanza di una ripresa dei consumi stanno creando un effetto domino che coinvolge l’intero tessuto sociale.
Un futuro incerto per un territorio dalle grandi potenzialità
Pachino resta un territorio ricco di risorse, storia e potenzialità. Ma oggi più che mai emerge la necessità di interventi concreti e di una visione capace di rilanciare il commercio, sostenere le imprese e restituire vitalità ai luoghi simbolo della città, a partire proprio da Piazza Vittorio Emanuele.
Il rischio, avvertono in molti, è che senza risposte rapide e mirate la crisi del 2026 possa lasciare segni profondi e duraturi, trasformando un momento difficile in una vera emergenza economica e sociale.

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