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Klimt Grafica d'Arte

MUSA, Museo di Salò, Lago di Garda, fino al 25 maggio 2025

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 A distanza di oltre un secolo dalla sua ultima visita sulle sponde del Lago di Garda, Gustav Klimt torna simbolicamente a Salò con una grande mostra d'arte che celebra la forza visionaria e l’eleganza grafica della sua opera. Fino al 25 maggio 2025, il MuSa, Museo di Salò, ospita KLIMT. Grafica d’arte, un'esposizione che raccoglie più di 70 lavori tra collotipi, eliografie, litografie, disegni e numeri originali della rivista Ver Sacrum, testimonianza preziosa dell’estetica e della poetica klimtiana. 

Correva l’anno 1903 quando Klimt, già affermato artista e figura cardine della Secessione viennese, giunse per la prima volta sul Lago di Garda durante un viaggio attraverso l’Italia. La permanenza fu breve, ma sufficiente a lasciargli un ricordo indelebile. Dieci anni più tardi, nel 1913, vi fece ritorno per un lungo soggiorno estivo, dal 25 luglio all’11 settembre, un periodo fertile per la sua produzione e carico di suggestioni naturali e culturali. Curata da Federica Bolpagni ed Elena Ledda, in collaborazione con la Klimt Foundation di Vienna, la mostra d'arte si configura come un viaggio immersivo nella dimensione grafica dell’artista, esplorando la sua capacità di trasformare la carta in superficie d’arte totale. Klimt non fu solo pittore, ma sperimentatore del segno e del simbolo, capace di anticipare i concetti di riproducibilità e molteplicità che Walter Benjamin avrebbe teorizzato pochi decenni dopo. 

Il percorso espositivo si apre con Amore (1896–1900), litografia dalla forte carica simbolista, e La Speranza (1907–1908), eliografia proveniente dalla Klimt Foundation; si prosegue con opere grafiche di rara intensità, come il disegno originale Donna con Violoncello (1906–1907) e oltre sessanta collotipi tratti dalle tre celebri cartelle pubblicate tra il 1918 e il 1931, Das Werk von Gustav Klimt, Fünfundzwanzig Handzeichnungen e Eine Nachlese. Si tratta di raccolte fondamentali per ricostruire l’aspetto di opere oggi perdute, tra cui molti dipinti della collezione Lederer e i controversi quadri destinati all’Università di Vienna. 

La mostra d'arte getta luce sull’evoluzione stilistica dell’artista, dalla geometrizzazione delle forme alla ripresa di modelli antichi, fidiaci e classicheggianti, con incursioni nell’immaginario orientale e bizantino. Il tutto, in un costante slancio verso un’arte che superi i confini disciplinari e diventi esperienza totale. A completare l’allestimento, alcune rarissime edizioni originali di Ver Sacrum (1898–1902), la rivista manifesto della Secessione viennese, fondata da Klimt insieme ad Alfred Roller, Josef Hoffmann, Koloman Moser e Friedrich König. Con 120 numeri pubblicati, Ver Sacrum riscrisse le regole della grafica editoriale europea, divenendo laboratorio di innovazione tipografica, illustrativa e concettuale. La rassegna di Salò non è soltanto un omaggio a Gustav Klimt, ma anche un invito a riscoprire la potenza dell’arte grafica come veicolo di pensiero, bellezza e modernità. Nota critica del Prof. Mario Carchini, docente dell'Accademia Statale di Belle Arti di Carrara.

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