Oltre sessanta opere di Michelangelo Pistoletto invaderanno le sale della Gran Galleria della Reggia di Caserta per la mostra d'arte Metawork, un’esposizione che celebra l’arte come strumento di connessione e trasformazione. L’evento, prodotto dal Museo Reggia di Caserta e da Opera Laboratori, in collaborazione con Cittadellarte, Fondazione Pistoletto e Galleria Continua, si propone di indagare la metamorfosi dell’immagine e il dialogo tra individuo e collettività attraverso il linguaggio inconfondibile dell’artista biellese. Michelangelo Pistoletto, classe 1933, è una figura centrale dell’arte povera e della sperimentazione contemporanea. Il suo lavoro ha attraversato decenni di storia dell’arte con una ricerca costante sull’identità, la partecipazione e la relazione tra arte e vita. I suoi celebri Quadri Specchianti, iniziati negli anni ‘60, hanno rivoluzionato la percezione dello spettatore, trasformandolo in parte integrante dell’opera.
Alla Reggia di Caserta, Pistoletto presenta Metawork United Portraits, una nuova opera che utilizza l’intelligenza artificiale per fondere otto ritratti fotografici in un’unica immagine collettiva. Il passaggio dalla dimensione individuale a quella comunitaria, centrale nella sua poetica, si rinnova così in chiave tecnologica, aprendo nuove riflessioni sulla rappresentazione dell’identità nel mondo digitale.
Tra le opere in mostra spicca Il Tempo del Giudizio, installazione che affronta il tema del dialogo interreligioso. Un tempio ideale riunisce i simboli delle principali religioni monoteistiche e del buddismo, ciascuno di fronte a uno specchio: un inginocchiatoio, un tappeto da preghiera, una statua del Buddha. Lo specchio, elemento ricorrente nell’opera di Pistoletto, diventa qui metafora di confronto e riflessione, richiamando la necessità di superare i confini culturali e religiosi. Il concetto di incontro e scambio è al centro anche di Love Difference, movimento artistico per una Politica Intermediterranea, presentato per la prima volta alla Biennale di Venezia del 2003. Il grande tavolo specchiante a forma di Mediterraneo, circondato da sedie donate dai paesi rivieraschi, diventa simbolo della necessità di una politica fondata sul rispetto delle differenze. L’installazione Messa a nudo (2020) rafforza questo messaggio, corpi nudi e diversi sono esposti senza preconcetti, esaltando la bellezza dell’unicità umana. Un’altra opera chiave dell’esposizione è Divisione Moltiplicazione, Terzo Paradiso, che rientra nella ricerca di Pistoletto sulla riflessione e la moltiplicazione dell’immagine. Otto coppie di specchi riportano il simbolo del Terzo Paradiso, una riconfigurazione dell’infinito in cui un terzo cerchio, tra natura e artificio, rappresenta un nuovo equilibrio per l’umanità. Le tecnologie digitali entrano in dialogo con questa riflessione nelle opere QR Code Possession, Autoritratto e Qr Code Possession, The Formula of Creation Meetings. I QR code, impressi su tele e sul corpo dell’artista, diventano accessi diretti alla sua ricerca, trasformando il visitatore in esploratore attivo del pensiero di Pistoletto. Infine, la mostra d'arte ospita Labirinto, opera emblematica dell’arte povera, creata con cartone corrugato; il labirinto diventa una metafora del percorso interiore dell’uomo, un viaggio simbolico attraverso l’incertezza e la scoperta di sé, in un parallelismo con il celebre mito del Minotauro. La direttrice della Reggia di Caserta, Tiziana Maffei, sottolinea il valore di Metawork come ponte tra storia e contemporaneità: “questa mostra valorizza i temi coerenti con la nostra missione museale. Il filo rosso con Terrae Motus mantiene la Reggia in dialogo con il presente, attraverso artisti che interrogano il nostro tempo. La Gran Galleria continua il proprio viaggio nella costruzione di contenuti e nell’ampliamento dell’offerta culturale.” Attraverso specchi, installazioni e interazioni digitali, Metawork conferma l’arte di Michelangelo Pistoletto come spazio di riflessione e partecipazione, dove il passato e il futuro si incontrano nella continua ricerca di nuovi significati. L’esposizione sarà visitabile fino al 30 giugno 2025, offrendo ai visitatori un’occasione unica per immergersi nella visione di uno dei più grandi artisti italiani contemporanei. Nota critica del Prof. Mario Carchini, docente dell' Accademia Statale di Belle Arti di Carrara.

