Emozioni dolorose quelle provate ieri dal pubblico del Teatro Vascello di Roma dove sta andando in scena un magistrale adattamento di "Edipo Re" di Sofocle, una delle tragedie più importanti della cultura occidentale. 

Gli attori soffrono insieme ai personaggi che interpretano. 

La rappresentazione è un continuo trasporto di emozioni crude, tocchi di apici diversi che sfiorano l'ultra terreno, il mondo onirico, l'animo umano più profondo. 

Edipo si trova re di Tebe e siede su un trono donatogli dagli stessi cittadini, sposa la vedova del re precendente e ne genera dei figli. 

Una pestilenza riduce la città in ginocchio e il reggente interroga l'oracolo di Delfi per cercare una soluzione e debellare il flagello. 

L'oracolo emetterà delle verità che sconvolgeranno tutti gli equilibri della corte trascinando il re nella più profonda disperazione. 

Il re capisce che non c'è soluzione all'orrore che lo ha travolto, tutte le certezze che lo circondavano sono venute meno e scopre di essere lui stesso la causa dell'attuale rovina della sua città, l'unica soluzione è l'esilio. In un solo giorno scoprirà di essere un assassino, un dannato, uno che ha commesso orrori incestuosi, nulla è più come prima, scopre come a volte l'ignoranza è il bene supremo. 

Alla regia della rappresentazione c'è Andrea De Rosa che ha curato un adattamento degno della storia millenaria di Edipo. 

Marco Foschi interpreta il protagonista accompagnato sulla scena da Francesca Cutolo, Francesca Della Monica, Roberto Latini, Frédérique Loliée, Fabio Pasquini. 

Le scene sono opera di Daniele Spanò e coniugano l'antico con il moderno, le luci con le ombre, i silenzi con i rumori assordanti.

I costumi sono di Graziella Pepe. 

Edipo re è in scena al teatro Vascello di Roma fino al 9 marzo

(Foto teatrovascello.it)