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MOSTRA D'ARTE: "IL GENIO DI MILANO" FINO AL 16 MARZO 2025

Sei secoli di storia dell'arte alle Gallerie d'Italia: dalla Fabbrica del Duomo al Museo del Novecento

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Milano, da sempre crocevia di culture e innovazione, si racconta attraverso la grande mostra d'arte “Il Genio di Milano. Crocevia delle arti dalla Fabbrica del Duomo al Novecento”, ospitata dalle Gallerie d’Italia fino al 16 marzo 2025. Un viaggio attraverso sei secoli di storia dell’arte che testimonia il ruolo della città come calamita del talento e laboratorio di creatività. Curata da Marco Carminati, Alessandro Morandotti, Fernando Mazzocca e Paola Zatti, la mostra è realizzata in collaborazione con la Veneranda Biblioteca Ambrosiana e si articola in quattro sezioni, ognuna dedicata a un’epoca storica fondamentale per lo sviluppo artistico e culturale di Milano. Da Sant’Ambrogio a Leonardo, fino ai protagonisti del Futurismo, Milano ha sempre accolto artisti e intellettuali da ogni parte d’Italia e del mondo. Non solo una città d’arte, ma anche un motore di innovazione, in cui culture e linguaggi differenti si sono mescolati dando vita a capolavori senza tempo.
Sezione 1. Medioevo e Rinascimento.
L’esposizione si apre nel 1386, con la costruzione del Duomo di Milano, un’opera che unisce maestranze lombarde, francesi e tedesche. Il Tiburio della Cattedrale diventa simbolo di questa contaminazione culturale: Filarete, Bramante e Leonardo Da Vinci sono chiamati a esprimere il loro parere sulla sua stabilità.
Di Leonardo, in mostra, troviamo la sua celebre lettera a Ludovico il Moro (1482), in cui si presenta come ingegnere e inventore prima ancora che come pittore. Esposti anche i suoi studi per balestre, catapulte e vedute del Naviglio, accanto alle opere dei suoi allievi come Marco d’Oggiono e Bernardino Luini.
Sezione 2. Seicento e Settecento.
Nonostante le difficoltà della peste, il Seicento milanese è un’epoca di grande fermento artistico. La città accoglie influssi fiamminghi, come dimostrano le opere di Jan Brueghel il Vecchio e Paul Bril, in dialogo con artisti lombardi come Carlo Antonio Procaccini.
Un’opera simbolo di questa sezione è l’acquasantiera in argento di Giovanni Battista Turati, che fonde la minuziosità fiamminga con l’abilità artigiana milanese.
Il Settecento segna invece l’arrivo in città di grandi artisti veneziani come Sebastiano Ricci, autore del monumentale Ercole e Nesso e degli affreschi nella chiesa di San Bernardino alle Ossa.
Sezione 3. Ottocento: Milano Capitale delle Arti.
L’Ottocento è il secolo delle trasformazioni: dal dominio austriaco a Napoleone III, la città si rinnova grazie all’architetto Giuseppe Piermarini, che ridisegna il Palazzo Reale e altri edifici simbolo. L’arte documenta questi cambiamenti con opere come Interno del Duomo di Milano di Angelo Inganni, o Teseo e Piritoo di Pelagio Palagi. Brera diventa il centro artistico della città, con protagonisti come Francesco Hayez, simbolo del Romanticismo, che afferma: “A Milano ho voluto che siano esposte le mie opere, dove il genio di quella popolazione mi fa ancor più sperare della patria mia”.
Sezione 4. Novecento: Verso il Futuro dell’Arte.
Con la Rivoluzione Industriale, Milano diventa il cuore dell’innovazione artistica. La prima esposizione di Brera del 1891 segna l’ingresso nel nuovo secolo con opere come Le due madri di Giovanni Segantini e la Madonna dei Gigli di Gaetano Previati, che introducono il divisionismo e nuove sperimentazioni luministiche. Il Futurismo porta un ulteriore stravolgimento: Umberto Boccioni raffigura la nuova Milano industriale con Meriggio. Officine a Porta Romana, mentre Mario Sironi, con I Costruttori, celebra il progresso architettonico. Il percorso si chiude simbolicamente con Lucio Fontana, che nel 1955-56 partecipa al concorso per la quinta porta del Duomo, tornando così al punto di partenza del viaggio artistico. Oltre alle Gallerie d’Italia, la mostra d'arte coinvolge altri istituti culturali milanesi come il Museo del Novecento, la Pinacoteca di Brera, il Castello Sforzesco e il Palazzo Reale, offrendo un’esperienza immersiva nell’arte e nella storia della città.
Una mostra d'arte per scoprire come Milano abbia sempre saputo attrarre, accogliere e valorizzare il talento, confermandosi una capitale dell’arte e dell’innovazione. Nota critica del Prof. Mario Carchini, docente dell' Accademia Statale di Belle Arti di Carrara.

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