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Cinema, morto sceneggiatore di “Balla coi lupi”

Aveva sessantanove anni

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Prima di essere un film, destinato ad entrare nella storia del cinema, Balla coi lupi era stato un romanzo.

L’opera di maggior fortuna di Michael Blake, oltre che quella di esordio come scrittore. Kevin Costner, che ha da sempre un fiuto particolare per il genere western, alla fine degli anni ’80 – era appena reduce dai fasti di Silverado – non si lasciò sfuggire l’occasione di mettere le mani, in esclusiva, su un bestseller che dal 1988, cioè da quando era uscito nelle librerie, aveva venduto tre milioni e mezzo di copie negli Usa.

Alla sceneggiatura, naturalmente, volle lo stesso Blake. Scelta azzeccata: il successo tra i lettori fu replicato sul grande schermo, all’inizio del decennio successivo. E la storia del generale americano che diventa un pellerossa d’adozione fu premiata con sette Oscar: uno dei quali andò proprio a Blake. Il successo della pellicola rilanciò, com’era naturale, il successo del libro: e Balla coi lupi venne tradotto in quindici lingue.  

Poi più nulla. Come una meteora Blake, raggiunte in modo subitaneo le vette più alte della gloria, sparì dall’orizzonte per tornare ad essere uno dei tanti scrittori-sceneggiatori americani. Michael Blake, nato a Fort Bragg, nella Carolina del Nord, il 5 luglio del 1945, e morto a causa di un tumore a Tucson, in Arizona, il 3 maggio scorso, non era uno scrittore prestato al cinema. Ė più corretto dire che il suo talento per la scrittura cinematografica lo aveva portato, legittimamente, a coltivare ambizioni letterarie a tutto tondo. La sua prima fatica in assoluto è infatti una sceneggiatura, Amore e morte al tavolo da gioco, del 1983 (regia di Jim Wilson). Seguirà tre anni dopo, con Laughing Horse, un’esperienza da regista-sceneggiatore (replicata molti anni più tardi, nel 1998, con Winding Stair). Poi, come si è detto, nel 1988, l’opera della svolta: Balla coi lupi, il suo primo romanzo, un successone. Il record di vendite incoraggiò l’autore a proseguire decisamente sulla strada della letteratura vera; così, dopo la parentesi  altrettanto trionfale come sceneggiatore alla “corte” di Costner (1990), Blake si dedicò negli anni successivi alla stesura di altri romanzi, che però non gli diedero le stesse soddisfazioni del primo:  Airman Mortensen (1991), Marching to Valhalla (1996), La lunga strada nel vento (The Holy Road, 2001) e Into the Stars (2011), di cui recentemente era uscita una nuova edizione limitata illustrata.

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