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IL TEMPO DEL FUTURISMO, EVENTO ARTISTICO PER 80°ANNIVERSARIO DI MARINETTI

Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea, Roma, fino al 28 febbraio 2025

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La Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma si trasforma in un laboratorio di idee e innovazione con “Il Tempo del Futurismo”, una grande mostra d'arte che celebra l’ottantesimo anniversario dalla scomparsa di Filippo Tommaso Marinetti, fondatore e anima del movimento futurista. Curata da Gabriele Simongini e promossa dal Ministero della Cultura, l’esposizione, visitabile fino al 28 febbraio 2025, offre una lettura inedita del Futurismo, focalizzandosi sul legame tra arte, scienza e tecnologia. Nato nel 1909 con la pubblicazione del Manifesto Futurista sul quotidiano parigino Le Figaro, il movimento, fondato da Marinetti, si pose come un’autentica rivoluzione culturale. I futuristi cercarono di rompere con la tradizione, esaltando temi come la velocità, la tecnologia, il dinamismo e il progresso. Artisti come Umberto Boccioni, Giacomo Balla, Carlo Carrà, Gino Severini e Fortunato Depero crearono opere che riflettevano il nuovo ritmo della modernità, ispirandosi ai motori, alle macchine e alle innovazioni scientifiche. La mostra d'arte  romana, diversamente dalle tradizionali esposizioni dedicate al movimento, pone al centro della narrazione il “completo rinnovamento della sensibilità umana” derivato dalle grandi scoperte scientifiche dell’epoca, un tema che oggi trova nuove risonanze nel dibattito sull’intelligenza artificiale e la tecnologia. Come notava lo stesso Marinetti, “il futuro è delle macchine”. L’esposizione propone un viaggio immersivo tra 350 opere che spaziano da dipinti e sculture a oggetti d’arredo, film, progetti architettonici e disegni. Tra le opere più celebri, i visitatori potranno ammirare capolavori come Forme uniche della continuità nello spazio di Umberto Boccioni, i dinamici dipinti di Giacomo Balla, tra cui Velocità Astratta e Dinamismo di un cane al guinzaglio e i collage di Gino Severini, simboli della frammentazione e dell’energia della modernità. Non mancheranno testimonianze della dimensione industriale e tecnologica del movimento: un idrovolante, automobili e motociclette d’epoca offriranno un’esperienza visiva unica. Questi oggetti, che incarnano la velocità e il progresso tecnologico, saranno affiancati da strumenti scientifici prestati dal Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano. La mostra d'arte è arricchita da due installazioni site-specific, una di Magister Art e una di Lorenzo Marini, che dialogano con l’eredità futurista attraverso linguaggi contemporanei. Il Tempo del Futurismo si avvale di contributi prestigiosi da musei e collezioni di tutto il mondo. Tra gli istituti che hanno generosamente prestato opere figurano il MoMA e il Metropolitan Museum di New York, il Philadelphia Museum of Art, la Estorick Collection di Londra e il Kunstmuseum Den Haag de L’Aia. La collaborazione con il MAXXI di Roma, che ha reso visitabile Casa Balla, offre un ulteriore approfondimento sull’universo creativo di uno dei protagonisti del movimento. La mostra d'arte si propone come un’esperienza inclusiva e multidisciplinare, pensata per avvicinare il grande pubblico e le nuove generazioni al pensiero futurista. Attraverso eventi, incontri e laboratori, si esploreranno temi come la velocità, la percezione dello spazio e il cambiamento della sensibilità umana nella società contemporanea. Il catalogo rappresenta un ulteriore punto di forza dell’esposizione, grazie ai saggi di studiosi come Francesca Barbi Marinetti, Günter Berghaus, Giovanni Lista, Marcello Veneziani e altri. L’iniziativa artistica è resa possibile grazie al sostegno di main sponsor come Autostrade per l’Italia ed Enel, oltre che di Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane e Unipol Gruppo. ACI Storico, partner tecnico, ha contribuito a valorizzare l’aspetto tecnologico del movimento futurista. Il Tempo del Futurismo non è solo una mostra, ma una riflessione sulla modernità, sulle radici del nostro presente e sulle sfide del futuro. 
Nota critica del Prof. Mario Carchini, docente dell' Accademia Statale di Belle Arti di Carrara.

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